La difesa e valorizzazione del suolo, la sua rilevanza nelle politiche definite dalla nuova Pac a sostegno della competitività delle imprese, passa per il riconoscimento dell’agricoltura biologica, quale alleata strategica nel raggiungimento degli obiettivi del Green Deal Ue. Due gli aspetti di rilievo per Cia-Agricoltori Italiani. Il primo, rappresentato dal contributo del biologico al miglioramento delle condizioni microbiche nel suolo, agevolando il controllo sulle malattie e la resa delle colture. Il secondo, raccontato dallo straordinario balzo in avanti da parte dell’agricoltura bio che in Italia è arrivata a sfiorare i 2 milioni di ettari di superfici coltivate, il 15,8% della Sau nazionale, con un incremento del 2% nel 2019 rispetto all’anno precedente e del 79% dal 2010. Dati che confermano la leadership del Paese in Europa, grazie anche al numero degli operatori saliti a 80 mila e oggi impegnati in un settore che vale 3,5 miliardi di euro. Il tema del biologico, dunque, è cruciale e connette la promozione di un uso sostenibile del suolo, in quanto risorsa limitata e non rinnovabile – obiettivo di Soil4Life in linea con l’Agenda 2030 Onu e le Linee Guida Volontarie Fao – alle opportunità della Pac 2023-2027. L’”eco-schema” è un intervento opportuno per perseguire gli obiettivi del Green Deal – Ue e per migliorarne l’efficacia, serve quindi una dotazione finanziaria minima nel primo pilastro Pac da destinare a questi “regimi ecologici”; per la UE l’obiettivo, si ricorda, è portare al 25% i terreni coltivati a biologico entro il 2030. In parallelo, per Cia, corre la vera sfida della gestione del suolo che contribuisce a mitigare i cambiamenti climatici trattenendo carbonio e preservando biodiversità sotterranea. L’approvazione anche alla Camera della legge sul biologico – sostiene CIA – resta una priorità, perché contiene misure importanti per favorire l’ulteriore crescita di un settore chiave sotto il profilo economico e ambientale”.
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