Il crollo delle emissioni dei gas serra nel 2020 conferma che i veri responsabili dell’inquinamento sono le attività industriali e il traffico che infatti sono stati bloccati dalle misure restrittive legate all’emergenza sanitaria da Covid mentre gli allevamenti italiani hanno continuato a lavorare a pieno regime. Solo il 7% delle emissioni di gas serra in Italia arrivano dall’agricoltura (dati Ispra) dai quali si evidenzia che industria, con il 44,7% e i trasporti con il 24,5%, sono di gran lunga i maggiori responsabili. Inoltre i dati Ispra, analizzati da Coldiretti, evidenziano la consistente riduzione del 9,8% delle emissioni di gas serra a livello nazionale nell’anno della pandemia rispetto al 2019. Mentre stalle e aziende agricole hanno continuato a lavorare per garantire i rifornimenti alimentari alle famiglie italiane, le restrizioni anti contagio hanno semi paralizzato fabbriche e spostamenti di camion e auto determinando un crollo dei livelli di biossido di azoto, un marcatore dell’inquinamento, come mostrato chiaramente dalle immagini del satellite Sentinel 5 del programma europeo Copernicus, gestito da Commissione Europea e Agenzia Spaziale Europea (Esa). Va ricordato che la carne e il latte italiani nascono da un sistema di allevamento che per sicurezza e qualità non ha eguali al mondo, con forme di alimentazione controllata, disciplinari di allevamento restrittivi, sistemi di rintracciabilità elettronica etc. L’agricoltura italiana è peraltro la più greengrazie al record europeo di 312 specialità Dop/Igp/Stg riconosciute a livello comunitario, 526 vini Doc/Docg e Igt, la leadership Ue con 79mila operatori del biologico, il maggior numero di giovani agricoltori under 35 (oltre 55mila), 40mila aziende agricole impegnare nel custodire semi o piante a rischio di estinzione e il primato della sicurezza alimentare mondiale con il maggior numero di prodotti agroalimentari in regola per residui chimici irregolare.
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