“Il mondo dell’agricoltura biologica” (“The World of Organic Agriculture”) pubblicato dall’Istituto svizzero di ricerca per l’agricoltura biologica (FiBL) e dalla Federazione internazionale dei movimenti di agricoltura biologica – Organics International (Ifoam), lo segnala in maniera inequivocabile. Presentato lo scorso 17 febbraio, in occasione di Biofach, l’edizione – quest’anno digitale – della principale fiera al mondo per gli alimenti biologici, alla ventiduesima edizione, questo importante studio mette a confronto i mercati del cibo biologico in tutti i Paesi del mondo dimostrando che il bio è in costante crescita.
Vediamo il trend. I terreni agricoli biologici sono aumentati di 1,1 milioni di ettari, dal 2018 al 2019. Alla fine del 2019 erano stati infatti gestiti in modo biologico un totale di 72,3 milioni di ettari, con una crescita dell’1,6% (equivalente appunto a 1,1 milioni di ettari), rispetto all’anno precedente. A livello globale, significa che l’1,5% dei terreni agricoli è coltivato in modo biologico.
Lo stesso trend positivo vale per le vendite al dettaglio biologiche, che hanno continuato a crescere, come mostrano i dati di ben 187 paesi. Il mercato globale del cibo biologico ha così raggiunto i 106 miliardi di euro nel 2019.
Proviamo a stilare una classifica mondiale. Gli Stati Uniti sono il mercato principale (44,7 miliardi di euro), seguiti da Germania (12,0 miliardi di euro) e Francia (11,3 miliardi di euro). Il mercato francese, in particolare, è quello che è cresciuto di più, con un aumento pari a oltre il 13%. La Danimarca è il Paese con la quota di mercato biologica più alta, rispetto al totale delle compravendite di cibo: il 12,1%.
I Paesi più bio. Sono la Danimarca, insieme alla Svizzera, ad avere il più alto consumo biologico pro capite al mondo: i consumatori danesi e svizzeri hanno speso in alimenti biologici rispettivamente 344 e 338 euro pro capite, in media, nel 2019.
I paesi produttori biologici. L’India continua ad essere il Paese con il maggior numero di produttori organic (1.366.000; su base mondiale il totale è di 3,1 milioni), seguita da Uganda (210.000) ed Etiopia (204.000). L’Australia ha invece la più vasta superficie agricola biologica, pari a 35,7 milioni di ettari, seguita dall’Argentina (3,7 milioni di ettari) e dalla Spagna, con i suoi 2,4 milioni di ettari.
La superficie biologica. È aumentata in tutti i continenti rispetto al 2018, tranne che in Asia e Oceania. I paesi con la maggiore quota biologica dei loro terreni agricoli totali sono – con ogni evidenza a causa delle loro estensioni ridotte – il Liechtenstein (41%), l’Austria (26,1%) e São Tomé e Príncipe, isole africane nel golfo di Guinea, con il 24,9%.
Sintesi. Quindi i dati più significativi della ricerca, ricordiamo su base mondiale, sono: 106 miliardi di euro di fatturato, 3,1 milioni di produttori, 72,3 milioni di ettari. Bisognerà ora vedere che influenza il Covid19 eserciterà su questi numeri.