Nei prossimi mesi la fame acuta è destinata ad aumentare vertiginosamente in oltre 20 paesi se non saranno intensificati al più presto gli aiuti. A lanciare l’allarme è dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) e dal Programma alimentare mondiale (WFP).  In cima alla lista Yemen, Sud Sudan e Nigeria settentrionale, paesi esposti a livelli catastrofici di fame acuta. In alcune aree del Sud Sudan e dello Yemen, le famiglie sono a serio rischio, o già sull’orlo, di morire di fame (un solo esempio tra i tanti: si calcola che più di 7 milioni di persone nel Sud Sudan precipiteranno in una fase critica o peggiore di insicurezza alimentare acuta, comprese tra queste oltre 100 000 persone che saranno esposte a una catastrofica mancanza di cibo nel periodo aprile-luglio; rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, si parla di un aumento di 700 000 persone).

Benché la maggior parte dei paesi indicati sia in Africa (si ritiene che circa 2,7 milioni di persone in questo paese dell’Africa occidentale saranno esposte all’insicurezza alimentare acuta tra giugno e agosto 2021, in netto incremento rispetto ai 700 000 individui registrati nel 2019, prima del progressivo aumento della violenza in questo paese dell’Africa occidentale. Tra gli altri paesi inclusi dal rapporto nel novero dei peggiori punti critici della fame, ossia in cui la fame grave risulta in aumento, vi sono Afghanistan, Etiopia, Haiti, Repubblica democratica del Congo, Siria e Sudan), la fame acuta è destinata ad aumentare notevolmente nella maggior parte delle regioni del mondo, dall’Afghanistan in Asia alla Siria e al Libano in Medio Oriente fino a Haiti in America Latina e Caraibi.

Sono già oltre 34 milioni le persone che, in tutto il mondo, sono alle prese con livelli di emergenza di fame acuta, ossia che si trovano a un passo dalla morte per fame. “Le dimensioni della sofferenza sono allarmanti. A ciascuno di noi spetta l’onere di agire immediatamente e rapidamente per salvare vite umane, tutelare i mezzi di sussistenza e impedire il peggio, ha dichiarato il Direttore Generale della FAO, QU Dongyu”. “Davanti ai nostri occhi si sta dispiegando una vera e propria tragedia. Scatenata dai conflitti, alimentata dagli shock climatici e dalla pandemia COVID-19, la carestia sta bussando alla porta di milioni di famiglie,” ha ricordato il Direttore esecutivo del WFP, David Beasley.”Per impedire a milioni di persone di morire di fame abbiamo bisogno di tre cose: i conflitti armati devono cessare, dobbiamo essere autorizzati a raggiungere le comunità vulnerabili per fornire loro aiuti di primo soccorso e, soprattutto, dobbiamo raccogliere dai donatori la cifra di 5,5 miliardi di USD necessaria quest’anno”, ha aggiunto.

Alcuni criticità della fame

  • I conflitti o altre forme di violenza possono protrarsi o hanno buone probabilità di intensificarsi in alcune parti di Afghanistan, Etiopia, Mozambico settentrionale, Nigeria settentrionale, Repubblica centrafricana, Sahel centrale, Somalia, Sudan e Sud Sudan.
  • La pandemia COVID-19 continuerà a colpire numerosi paesi del mondo, lasciandoli estremamente vulnerabili agli shock economici. L’America Latina è la regione maggiormente colpita dalla crisi economica e quella in cui la ripresa sarà più lenta. In Medio Oriente, Yemen, Siria e Libano sono pesantemente interessati da una rapida svalutazione della moneta e da un’inflazione schizzata alle stelle.
  • Gli eventi meteorologici estremi e le influenze de La Niña sul tempo atmosferico proseguiranno presumibilmente per tutto aprile e maggio, gettando nella morsa della fame varie regioni del mondo, dall’Afghanistan al Madagascar fino al Corno d’Africa.
  • Le invasioni di locuste del deserto nell’Africa orientale e lungo la Costa del Mar Rosso rimangono fonte di preoccupazione. Nell’Africa meridionale, in parti di Angola, Botswana, Namibia, Zambia e Zimbabwe, le locuste migratorie minacciano di distruggere i raccolti estivi.
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