Per rispettare le tradizioni quattro italiani su 10 (41%) porteranno a tavola a Pasqua l’agnello; ciò è anche importante per sostenere i nostri 60mila pastori duramente colpiti dalla crisi Covid. La pastorizia italiana è un duro mestiere che garantisce la salvaguardia di ben 38 razze a vantaggio della biodiversità. Sono infatti 6,2 milioni le pecore governate da nord a sud della Penisola, anche attraverso pratiche tradizionali millenarie come la transumanza – ricorda la Coldiretti – proclamata patrimonio culturale immateriale dell’umanità l’11 dicembre 2019.
Rispettiamo le scelte di tutti, anche quelle di coloro che non amano la carne e non apprezzano questa tradizione. Ma va segnalato che per evitare rischi e portare in tavola la qualità al giusto prezzo, l’appello della Coldiretti è di preferire carne di agnello a denominazione di origine, quella garantita da marchi di provenienza territoriale come l’Igp, o di rivolgersi direttamente ai pastori, quando è possibile.
Infatti oltre un agnello su due presente nei banchi frigo per Pasqua è di origine straniera (Romania, Ungheria, Spagna, Grecia e Slovacchia): il pericolo è quindi, secondo un’indagine dei Consorzi di Tutela delle tre Igp Agnello di Sardegna, Abbacchio Romano e Agnello del Centro Italia, quello di mettere nel piatto carne spacciata per italiana, peraltro priva degli standard di qualità e benessere animale nostrani.