L’emergenza globale provocata dal Covid ha fatto emergere una consapevolezza diffusa sul valore strategico rappresentato dal cibo e sulle necessarie garanzie di qualità e sicurezza. Tutti hanno constatato che nonostante le difficoltà durante la pandemia le aziende agricole italiane non hanno mai smesso di garantire le forniture alimentari agli scaffali di negozi e supermercati e consentire quindi alle famiglie di fare la spesa. Un ruolo ricoperto con responsabilità e dedizione da quasi 740mila imprese impegnate per la tutela del paesaggio, lo sviluppo economico del Paese, la sicurezza e la salute delle persone attraverso la produzione di cibo. Non va dimenticato che l’agricoltura italiana è prima in Europa per valore aggiunto; ma è anche la più green ed ha – riferisce la Coldiretti – la leadership indiscussa per la qualità alimentare, grazie alle 313 specialità Dop/Igp/Stg, compresi grandi formaggi, salumi e prosciutti, riconosciute a livello comunitario e ai 415 vini Doc/Docg, per non parlare dei 5155 prodotti tradizionali regionali censiti lungo tutto il suo ancora splendido territorio. Primeggia poi nel biologico, con circa 80mila aziende agricole biologiche e ha il primato nella sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari. L’Italia può anche contare sulla rete di vendita diretta degli agricoltori più estesa del mondo (esempio i mercati di Campagna Amica della Coldiretti) che ha sempre continuato a garantire prodotti sani, genuini e a chilometri zero alla popolazione. Infine è anche leader nella biodiversità.
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