Come spiega il Corriere Vinicolo, gli spumanti veneti sono quelli più prodotti: 3,9 milioni di ettolitri pari a 528 milioni di bottiglie, con una quota dell’82% del totale. Seguono i piemontesi (69 milioni di pezzi, l’11% del totale) e quelli lombardi, con una quota del 3%, cioè 21,3 milioni di bottiglie. Sopra l’1% altre due regioni: Trentino (12 milioni) ed Emilia-Romagna (8,8 milioni). Una fotografia nazionale effervescente in un quadro più che consolante che mostra dati significativi: poco più di 750 milioni di bottiglie di cui 600 milioni a denominazione di origine, con il Prosecco Doc che domina dall’alto del suo 56% degli imbottigliamenti. Una quadro che fa emergere anche la varietà infinita di produzioni che vanno significativamente da Nord a Sud. Una vivacità produttiva unica con l’80% delle denominazioni, ma forse è una criticità…, che non superano i 2.000 ettolitri di imbottigliato annuo, cioè nemmeno 270 mila bottiglie ciascuna. Micro-produzioni espressione dell’enorme varietà di vitigni e di spumante Made in Italy. Gli imbottigliamenti di vino spumante in Italia nel 2020 hanno raggiunto i 5,6 milioni di ettolitri, pari a 750,6 milioni di bottiglie (da 0,75). Un dato che si evince sommando 438 milioni di bottiglie di spumante Doc (58%), di cui 417 milioni di Prosecco Doc, 182 milioni di Docg (24%), 6 milioni di Igt (1%) e il resto di varietali e comuni circa 107 milioni di pezzi (stima, in quanto fuori dai circuiti di certificazione).
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