Un fenomeno di portata eccezionale. Ed infatti ammontano a 862 milioni di euro i danni al comparto della frutta estiva e primaverile causati dalle gelate tardive di marzo e aprile 2021: nello specifico, 454 sono i danni per perdita di prodotto, ai quali si sommano quelli relativi alla fase di lavorazione, che superano i 150 milioni di euro, e una perdita di valore dell’indotto stimata in 258 milioni di euro. Sono questi i principali risultati del report realizzato dal CSO Italy Centro Servizi Ortofrutticoli su indicazione dell’Alleanza Cooperative Agroalimentari che realizza per la prima volta un computo dettagliato delle stime dei danni da gelo per le albicocche, le pesche, le susine e le ciliegie.
Dettaglio stime perdite
Albicocco Il 2021 per le albicocche rappresenta il nuovo minimo storico degli ultimi 20 anni., meno oltre il 40% del potenziale. Per il gelo, nelle regioni del settentrione le flessioni sono risultate pari al -80%, -90% (Piemonte e Veneto); in Emilia-Romagna, oltre il 50% in meno. In Campania, Basilicata e Puglia perdite o dal -20% a quasi -40%. Quanto ai danni, ammontano a 80 milioni di euro quelli relativi alla produzione, ai quali vanno aggiunti quelli della fase del post raccolto (24 milioni di euro) e dell’indotto, pari a 47 milioni.
Pesco Pressoché tutti i principali bacini produttivi sono stati colpiti: dal -60% in Emilia-Romagna al -70% del Piemonte, fino a produzioni quasi azzerate in Veneto, in Campania (-30%), Basilicata (-20%) e Puglia (-50%). nno economico complessivo è di oltre 400 milioni di euro.
Susino Anche qui tutti i principali bacini produttivi hanno subito perdite: dal -70% in Emilia-Romagna e Lazio, a -80% in Piemonte, con produzioni quasi azzerate in Veneto. Meglio al sud, da -10% in Basilicata, fino a un -30% in Campania; per un danno economico alla produzione di oltre 62 milioni di euro. Ammontano a 75 i danni economici di post raccolta e indotto.
Ciliegio circa 41.000 tonnellate sono le perdite a livello nazionale, oltre un terzo del potenziale (120.000 tonnellate). Con 102 milioni di euro di danni alla produzione, 12 quelli per il post raccolta e 26 per la perdita dell’indotto.