Non si può considerare sicuro e quindi la Commissione europea intende disporne il divieto.  E’ stato il parare reso noto oggi dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) alla luce degli ultimi studi a innescare la messa sotto indagine di E171, usato da decenni dall’industria alimentare come sbiancante.  “La Commissione proporrà quindi agli Stati membri il suo ritiro dall’elenco degli additivi alimentari dell’Unione. Va tuttavia sottolineato, ha aggiunto un portavoce dell’Esecutivo Ue, che l’Efsa non ha individuato alcun problema di salute immediato e acuto”, quindi “un adeguato periodo di transizione sarà discusso con gli Stati membri per consentire una sostituzione della sostanza ove necessario”.  Ma si agirà presto, come chiesto oggi anche dalla ministra tedesca dell’agricoltura Julia Kloeckner e dall’associazione dei consumatori europei Beuc.  L’E171 è usato nelle vernici, nei cosmetici e in alcuni medicinali. Ed è impiegato come sbiancante in dolci, gomme da masticare e caramelle, prodotti da forno, brodi e salse per bambini e neonati, creme spalmabili e frutta secca trasformata.  Autorizzato come colorante alimentare dagli anni Sessanta, oggi può contenere fino al 50% di nanoparticelle. Nel 2016 l’Efsa aveva raccomandato di eseguire nuovi studi perché mancavano dati per definire una dose giornaliera accettabile. Quindi, non ci sono prove definitive sul fatto che l’E171 sia capace di danneggiare il Dna delle cellule umane, ma non si può escludere il rischio.  La valutazione formulata dall’EFSA, Agenzia Ue che ha sede a Parma non riguarda le applicazioni di biossido di titanio in prodotti per l’igiene personale come i dentifrici, nei cosmetici, vernici e medicinali. (fonte, ANSA).

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