Il biologico fa 33; anzi, 3,3. Ammontano infatti 3,3 miliardi di euro i consumi domestici di alimenti bio grazie alle scelte green dei consumatori durante l’emergenza Covid. Nel frattempo arriva l’approvazione da parte del Senato del disegno di legge sull’agricoltura biologica che prevede anche l’introduzione di un marchio per il bio italiano per contrassegnare come “100% Made in Italy” i prodotti biologici ottenuti da materia prima nazionale. Il provvedimento appena licenziato dal Senato in attesa dell’approvazione definitiva alla Camera, prevede tra l’altro – spiega Coldiretti – anche l’impiego di piattaforme digitali per garantire una piena informazione circa la provenienza, la qualità e la tracciabilità dei prodotti con una delega al Governo per rivedere la normativa sui controlli e garantire l’autonomia degli enti di certificazione.  Fatto importante di fronte alla presenza sempre più invasiva di prodotti biologici da Paesi extracomunitari, con un incremento complessivo del 13,1% delle quantità totali nel 2019, per ben 210 milioni di chili di cui quasi 1/3 dall’Asia. I cereali, le colture industriali e la frutta fresca e secca sono le categorie di prodotto biologico più importate, con un’incidenza rispettivamente del 30,2%, 19,5% e 17,0%. I tassi di crescita delle importazioni bio più rilevanti si sono avuti per la categoria di colture industriali (+35,2%), di cereali (16,9%) e per la categoria che raggruppa caffè, cacao, zuccheri, tè e spezie (+22,8%). Una vera e propria invasione che, segnala Coldiretti, rende ancora più urgente dare la possibilità di distinguere sullo scaffale i veri prodotti biologici Made in Italy anche nella logica del raggiungimento degli obiettivi della strategia Farm to Fork del New Green Deal che punta ad avere in futuro almeno 1 campo su 4 (25%) coltivato a bio in Italia.

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