L’effetto COVID-19 ha fatto segnare alle rinnovabili nel 2020 un crollo del 35%, con il fotovoltaico che resiste con una perdita meno gravosa (-15%). Nel 2020 si è registrata una drastica riduzione del numero degli impianti «utility scale» ed una brusca frenata per il segmento «commercial» (+3% su base annua, contro il +20% nel 2019 rispetto al 2018) e per il segmento «small industrial» (+20% su base annua, contro il +41% nel 2019 rispetto al 2018). Basandosi sui dati dell’associazione ANIE Rinnovabili (Osservatorio FER) e del GreenVestingForum (Quaderno Energia, Economia e Società nro. 3) e sui modelli economici ed ingegneristici di EnergRed (metodologia Care&Share), i ricercatori Dorina Polinari e Giorgio Mottironi, analizzano nei dettagli l’attuale situazione ed il trend 2030. Nel 2019, secondo dati EnergRed, E.S.Co., il solare aveva battuto ogni record di crescita rispetto al settore delle rinnovabili stesse, rappresentando il 62% di tutte le installazioni. Ed è anche quello che nel 2020 ha subito il minor rallentamento. Guardando al futuro, per raggiungere gli obiettivi del Piano Energia e Clima 2030 l’Italia deve ancora installare 40,7GW di capacità da fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica. Si tratta di uno sforzo titanico per ridurre le emissioni del comparto e per sostenere la continua elettrificazione dei consumi a basse o zero emissioni. Per riallinearsi al piano, il solare dovrà addirittura crescere del 14% all’anno per i prossimi 10 anni il che significa quintuplicare la capacità installata ogni anno, passando dagli attuali 620MWp fatti registrare nel 2020 a circa 3GWp di installazioni annue. Considerando che dobbiamo portare le nostre emissioni pro capite ad una media di 2,7ton/CO2 all’anno entro il 2050 e che l’Italia si trova oggi in una situazione di 5,7tonCO2 pro capite all’anno, dovremmo installare circa 4,3kWp per ogni cittadino italiano, ovvero installare ulteriori 260GWp di potenza fotovoltaica, ben 6 volte gli obiettivi 2030 del Piano Energia e Clima.
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