Quali sono per gli imprenditori agricoli under 40, ovvero i più predisposti all’innovazione in ottica sostenibilità, gli obiettivi di resa e redditività? Il profilo che emerge da una recente ricerca dell’Osservatorio Edagricole – Nomisma in collaborazione con Bayer, è quello di una nuova generazione di giovani competenti, interconnessi e aperti all’innovazione. In particolare, è in forte crescita l’introduzione di tecnologie digitali nelle imprese condotte da questi under 40, applicazioni impiegate spesso come chiave per realizzare la transizione ecologica auspicata dal Green Deal europeo e in particolare per la sfida più ambiziosa, ovvero quella della neutralità climatica e della mitigazione del climate change entro il 2035.
Dallo studio emerge che sono solo 53.322 imprese agricole condotte da giovani sotto i 35 anni su 700.869 imprese attive in Italia, pari al 7,6% (dati Movimprese al 31 dicembre 2021). L’indagine poi, mette in rilievo il grande impegno degli imprenditori under 40 nel miglioramento delle filiere produttive. In particolare, l’attenzione alla gestione delle risorse idriche e del suolo attraverso gli strumenti digitali testimonia la consapevolezza del ruolo dell’agricoltura nella sfida della sostenibilità, con la necessità di coniugare produttività e tutela delle risorse naturali.
I dati più significativi emersi:
Sale al 78% la percentuale di giovani agricoltori che utilizza una o più soluzioni di agricoltura digitale per migliorare la sostenibilità, la gestione aziendale e/o per valorizzare la qualità delle produzioni (erano il 45% un anno fa).
Il 27% del campione utilizza 3 o 4 tecnologie 4.0 e il 10% ha introdotto 5 e più sistemi hi-tech nella propria impresa agricola.
Il 40% impiega registri digitali per i trattamenti, il 33% macchine con guida assistita o semiautomatica
Ma per oltre l’80% dei giovani imprenditori le tecnologie che contribuiscono di più a rendere sostenibile l’agricoltura sono i Dss (sistemi di supporto alle decisioni) per la difesa fitosanitaria, la sensoristica e le centraline meteo.
La loro attenzione alla qualità delle produzioni è testimoniata dalla presenza di certificazioni(produzione integrata, bio, global gap, dop, ecc.) sul 68% delle imprese in cui sono coinvolti nella direzione.
Si tratta di una generazione aperta alle evoluzioni nel campo delle biotecnologie (74%) e alle soluzioni per la tutela del suolo e il risparmio idrico, ritenendoli gli obiettivi più importanti in ottica sostenibilità.
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