Allarme cavallette in Sardegna. La proliferazione di locuste sta interessando 25mila ettari di terreni dell’isola; stanno divorando i raccolti delle campagne della provincia di Nuoro: da Noragugume a Bolotana, e poi Illorai, Olzai, Teti, Sarule, Sedilo, fino alla confinante Barbagia di Nuoro, a Ottana, nella cui piana si trova probabilmente l’epicentro dell’invasione.
Questi insetti, essendo polifaghi colpiscono non solo le coltivazioni in campo, ma anche orti e giardini provocando una vera catastrofe biologica. L’unica arma, biologica, per contrastarli sono gli uccelli, che potrebbero aiutare a contenere le popolazioni di locuste che dalle terre incolte, abbandonate a causa della crisi delle campagne per i prezzi dei prodotti agricoli sotto i costi di produzione, partono all’assalto dei raccolti devastando tutto quello che trovano sul loro cammino.
Le soluzioni
La Coldiretti aveva proposto come soluzione una lavorazione superficiale dei terreni, operazione sufficiente a distruggere una grande parte delle uova. Infatti le cavallette depongono le uova a giugno preferibilmente nei terreni incolti e per rimuoverle, suggerisce uno studio dell’Università di Sassari, non occorre un’aratura profonda ma basta smuovere la terra superficialmente. E’ invece considerato obsoleto ed inefficace l’impiego di prodotti chimici. Si sta anche studiando l’impiego di specifici insetti anti-cavallette che si nutrono delle uova e di particolari funghi che attaccano le larve mentre si lavora ad una app per segnalare tempestivamente la presenza delle locuste nei campi. Anche perché con l’arrivo del caldo si moltiplicherà la schiusura delle uova e il numero delle cavallette.
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