The World’s Best Restaurant 2022 è il Geranium di Copenaghen, chef Rasmus Kofoed,. Questo il risultato del The World’s 50 Best Restaurants, dove però gli Italiani non sono stati a guardare, sei nei primi 30 e due nei primi dieci, ovvero Riccardo Camanini (Lido 84 di Gardone Riviera) ottavo e Massimiliano Alajmo (Le Calandre, Rubano) decimo. Gli altri sono Mauro Uliassi, 12°, che fa il miglior salto in avanti; quindi il Reale di Castel di Sangro di Niko Romito,15°; Piazza Duomo di Alba di Enrico Crippa, 19°, ed il St Hubertus di San Cassiano (Bolzano), di Norbert Niederkofler, 29°.
É un anno positivo quindi per l’Italia: si confermano in classifica una buona fetta dei ristoranti tre stelle Michelin nazionali. Molto importante il salto in avanti del Lido 84 dei fratelli Camanini a Gardone Riviera (BS), una stella Michelin: nel 2019 aveva vinto il premio dedicato ai “ristoranti da tenere d’occhio”.
Al n.10 posto, come detto, Le Calandre, 3 stelle Michelin di Rubano (PD), che guadagna 16 posizioni dal 2021. È il veterano, da più di 10 anni in classifica e il più longevo del nostro Paese. Questa la descrizione con cui viene premiato: la cucina qui viene celebrata attraverso i secoli e stuzzica tutti i sensi. Il testimone è stato passato attraverso la famiglia italiana Alajmo ai figli Massimiliano e Raffaele, che lavorano entrambi davanti alla casa e alla cucina. I due menu degustazione disponibili cambiano e si adattano con il passare delle stagioni.
Il ristorante di Rubano si dimostra quindi un presidio identitario, un ambasciatore del territorio. Un luogo iconico del Veneto, terra in cui si mangia e si beve bene e
che grazie a questo riconoscimento “ci permette di sottolineare la grande storia della
ristorazione e dell’ospitalità veneta”, sostiene il Governatore del VenetoLuca Zaia
Tornando alla classifica, la Spagna domina il concorso per numero di locali posizionati nelle prime posizioni. Ma l’Italia fa notizia e si riscopre nazione influente dal punto di vista della gastronomia contemporanea altri.
ECCO LA CLASSIFICA
Geranium – Copenaghen
Central – Lima
Disfrutar – Barcellona
Diverxo – Madrid
Pujol – Città del Messico
Asador Extebarri – Axtondo
A Casa di Porco – San Paolo
Lido 84 – Gardone Riviera
Quintonil – Città del Messico
Le Calandre – Rubano
Maido – Lima
Uliassi – Senigallia
Steirereck – Vienna
Don Julio – Buenos Aires
Reale – Castel di Sangro
Elkano – Getaria
Nobelhart & Schmutzig – Berlino
Alchemist – Copenaghen
Piazza Duomo – Alba
Den – Tokyo
Mugaritz – San Sebastian
Septime – Parigi
The Jane – Antwerp
The Chairman – Hong Kong
Frantzén – Stoccolma
Restaurant Tim Raue – Berlino
Hof Van Cleve – Kruishoutem
Le Clarence – Parigi
St. Hubertus – San Cassiano
Florilége – Tokyo
Arpége – Parigi
Mayta – Lima
Atomix – New York
Hisa Franko – Kobarid
The Clove Club – Londra
Odette – Singapore
Fyn – Cape Town
Jordnaer – Copenaghen
Sorn – Bangkok
Schloss Schauenstein – Furstenau
La Cime – Osaka
Quique Dacosta – Denia
Boragò – Santiago
Le Berrdin – New York
Narisawa – Tokyo
Belcanto – Lisbona
Oteque – Rio de Janeiro
Leo – Bogotà
Ikoyi – Londra
Singlethread – Healdsburg