Il mondo evolve, comprende che lo scarto è una ricchezza, con l’agricoltura che già dà e darà ancor dipiù, un suo importante contributo. Si tratta di innovazioni nel campo della gestione dei rifiuti, particolarmente da biomasse, che sono destinate a cambiare i sistemi di recupero e riciclo e soprattutto a fornire nuovi materiali e nuove fonti di energia rinnovabile. Per esempio, utilizzeremo termiti, funghi e batteri per ricavare cosmetici e mangimi animali dagli scarti vegetali. Controlleremo il livello di raccolta degli oli usati con sensori alimentati da pannelli fotovoltaici. Smaltiremo le montature in bioplastica degli occhiali con la digestione anaerobica. Produrremo bioidrogeno da residui agricoli. Futuro presente e prossimo viene presentato in questi giorni, assieme a numerose altre nuove tecnologie e sistemi, al VENICE 2022, il IX Simposio Internazionale sull’energia dai rifiuti e dalle biomasse, evento organizzato dall’International Waste Working Group (IWWG), patrocinato dal Ministero dell’Ambiente dalla Regione Veneto e promosso da vari enti, tra cui l’Environmental Protection Agency (EPA) degli Stati Uniti e la Swedish Bioenergy Association.
Il meeting si svolge oggi e domani a Venezia (Hotel Monaco e Grand Canal) e vede la partecipazione di 250 autorevoli scienziati provenienti da 44 diversi Paesi (tra essi ben 20 Coreani) chiamati da Raffaello Cossu, docente all’Università di Padova, organizzatore dell’appuntamento.
Oltre 160 gli interventi in programma, ovvero le soluzioni migliori per affrontare i processi biologici di conversione energetica e i rischi legati al “waste to energy”, così come le opzioni migliori per scegliere fra trattamenti energetici o fisici nella gestione dei rifiuti, le ultime tecnologie per la digestione anaerobica di materiali di origine organica e la produzione di bioidrogeno da residui agricoli.
“La COp27 che si è appena conclusa a Sharm el Sheikh indica l’urgenza, spiega Raffaello Cossu, di una transizione ecologica che faccia perno sull’uso intelligente dell’energia e dei materiali che impieghiamo nella nostra vita quotidiana. L’obienttivo di VENICE 2022 è evidenziare le innovazioni e promuovere la discussione sull’affidabilità dei processi, la loro applicazione su larga scala, i potenziali impatti sull’ambiente e sulla salute, il consenso dei cittadini”.
– Qualche ipotesi sulle innovazioni tecnologiche di cui si discute?
“Beh, ricorda Cossu, ci sono attività già in corso, come la produzione di biometano nella regione francese dell’Occitania. È stato stimato che la produzione di biometano, ottenuto sottoponendo a digestione anaerobica e gassificazione gli scarti di attività agricole e zootecniche, risulti superiore di 3-7 volte alla domanda di metano nella regione. La combustione del biometano non comporta un aumento netto delle emissioni di gas serra in atmosfera analogamente a quanto è possibile ottenere producendo bioidrogeno da scarti agricoli e zootecnici (altro caso analizzato a VENICE 2022). Il limite per ora è il costo del processo, ancora alto.”
– Novità sulle bioraffinerie di seconda generazione?
“Gli studi hanno messo a fuoco la possibilità di riutilizzare uno degli elementi più difficili da riciclare: la lignina. Sono state sviluppate diverse strategie complementari per convertire queste materie prime in biomolecole funzionali utili per gli imballaggi, i cosmetici, i mangimi e i prodotti chimici. Una di queste prevede l’impiego di termiti selezionate, funghi o enzimi batterici che utilizzano le materie prime rispettivamente come fonte di carbonio o come substrato. Queste bioraffinerie producono anche monomeri utilizzabili per creare farmaci e cosmetici.”
– Negli Stati Uniti i combustibili fossili (petrolio, carbone, gas naturale) rappresentano l’81% dell’energia totale consumata e quasi il 100% di quella impiegata nei trasporti. All’interno di questo settore il trasporto aereo è responsabile attualmente del 4% del totale delle emissioni di gas serra a livello europeo. Ci sono sviluppi dei biofuel per gli aerei?
“Si, la ricerca si sta concentrando anche sulla selezione di microorganismi in grado di metabolizzare zuccheri e intermedi derivati dalla lignina (una componente delle biomasse vegetali) e produrre biocarburanti che possano sostituire i combustibili fossili per l’aviazione.”