Qualcuno, non a torto, potrebbe dire era ora. Perché il meteo promette l’arrivo del grande freddo e maltempo che conferma la tradizione dei giorni della merla cioè il 29, 30 e 31 gennaio. Comunque, come si sa, le previsioni più precise sono quelle a tre giorni, magari a cinque, poi le percentuali di affidabilità si abbassano repentinamente. Temperature basse equivalgono ad allarme nei campi.
Il gelo colpisce le coltivazioni invernali in campo come cavoli, verze, cicorie, e broccoli che reggono anche temperature di qualche grado sotto lo zero ma se la colonnina di mercurio scende repentinamente o se le gelate sono troppo lunghe si verificano danni.
A preoccupare – interviene la Coldiretti – è anche il balzo dei costi per il riscaldamento delle serre per la coltivazione di ortaggi e fiori che risente dell’impennata della bolletta. La discesa della colonnina di mercurio con il gelo rischia poi di bruciare fiori e gemme di piante e alberi, con pesanti effetti sui prossimi raccolti dopo che il caldo anomalo lungo tutta la Penisola.
“Caldo”, che aveva ha favorito il risveglio anticipato delle varietà più precoci di noccioli, pesche, ciliegie, albicocche, agrumi e mandorle dopo un mese di dicembre che aveva fatto segnare una temperatura superiore di 2,09 gradi la media storica ma l’anomalia è stata addirittura di 2,54 gradi nel centro Italia e di 2,65 gradi, dati Isac Cnr.