La nuova proposta di Regolamento della Commissione Europea per le Indicazioni Geografiche “non Agri” rischia di creare confusione sul mercato e penalizzare i prodotti italiani. Così Origin Italia, che ha riunito il suo Comitato Strategico ed il Consiglio Direttivo per deliberare una posizione di netta contrarietà all’utilizzo del medesimo logo IGP dei prodotti agroalimentari e vitivinicoli anche per i prodotti artigianali non alimentari, come previsto art. 44 del nuovo Regolamento sulle IG “non Agri” proposto dalla Commissione Europea.

Vediamo. La Commissione Europea ha avviato nel 2020 un’iniziativa legislativa per creare un sistema di protezione per le Indicazioni Geografiche dei prodotti artigianali e industriali (“non Agri”), anche per favorire le azioni di contrasto ai prodotti contraffatti. La proposta di regolamento, presentata ad aprile 2022, consentirebbe una registrazione delle IG fondata su due fasi, la prima a livello nazionale e la seconda, finalizzata alla valutazione e all’approvazione della richiesta di registrazione, gestita dall’EUIPO. Inoltre, stabilisce che i produttori dovranno presentare soltanto un’autodichiarazione di conformità dei prodotti ai relativi disciplinari di produzione, permettendo così l’utilizzo del logo IGP senza una vera e propria verifica.

Quindi, la nuova normativa consentirebbe l’utilizzo del logo delle IGP dedicato ai prodotti agroalimentari anche alle IG artigianali e industriali non alimentari, il cui sistema di controllo sarebbe basato solo da autodichiarazione degli stessi produttori. Pertanto, entrerebbe in contrasto con le procedure previste dal Regolamento dei prodotti agroalimentari e vitivinicoli che obbligano le Indicazioni Geografiche Protette ad avere un rigido sistema di controllo basato sui disciplinari, attuato attraverso dettagliati piani di controllo, garantito da un ente di certificazione indipendente e vigilato dai relativi Consorzi di Tutela di concerto con l’ICQRF, l’istituto centrale repressioni e frodi.

“Pur essendo favorevoli alla nascita di un sistema delle IG artigianali non alimentari, questa nuova disposizione creerebbe una grande distorsione non solo perché con lo stesso logo si indicano categorie merceologiche molto differenti, ma soprattutto perché i livelli di garanzia  di un prodotto agroalimentare e vitivinicolo sono alti e già noti al consumatore. Inoltre rischiano di indebolire un sistema che funziona da oltre 30 anni”, dichiara Cesare Baldrighi Presidente di Origin Italia, che sottolinea, “semmai  occorre tutelare i nostri 143 prodotti agroalimentari IGP sottoposti a rigidi controlli e con una forte reputazione alle spalle”.

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