È allarme per la nostra pesca, problemi ancora da Bruxelles. Il piano d’azione presentato dal Commissario europeo alla Pesca e all’Ambiente Virginijus Sinkevicius, con l’obiettivo di essere presto tradotto in una direttiva o in un regolamento vincolante per gli Stati membri, potrebbe penalizzare gravemente le marinerie tricolori e gli stessi consumi di pesce.
Le nuove norme Ue sulla pesca farebbero sparire dalle tavole un pesce italiano su tre, con il divieto della pesca a strascico che va a colpire il settore più produttivo della Flotta Italia, aprendo la strada a una vera e propria invasione di prodotto dall’estero.
Il pesce in provetta.
E, come se ciò non bastasse, bussa già alla porta il pesce in provetta… L’ultima “deriva” viene dalla Germania con i primi bastoncini di sostanza ittica coltivati in vitro senza aver mai neppure visto il mare; mentre negli Usa, con un’abile strategia di marketing, si stanno “buttando” sul sushi in provetta. La società tedesca Bluu Seafood impegnata nel progetto – spiega Coldiretti Impresapesca – promette di ricreare in laboratorio la carne di salmone atlantico, trota iridea e carpa partendo da cellule coltivate e arricchite di proteine vegetali.
Un business non indifferente se si considera che a livello globale ogni persona consuma oltre 20 chili di pesce vero all’anno, mentre gli italiani ne mangiano circa 28 chili pro capite, sopra la media europea che è di 25 kg.
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