Al via all’Allianz MiCo di Milano, fino a domani martedì 6 febbraio, la 44^ edizione della Borsa Internazionale del Turismo, la BIT. Ma com’è andato, dal punto di vista del turismo, il 2023?
I dati indicano che i primi 11 mesi dell’anno scorso hanno registrato 118,2 milioni di arrivi e 397,5 milioni di presenze (+5,4% e +0,7% sul 2022); andamento confermato da Assoturismo-Confesercenti che registra 445,3 milioni di presenze nelle strutture ricettive nazionali, ovvero +8,1% rispetto al 2022, addirittura meglio del 2019.
 
Oltre 1.100 gli espositori provenienti da 66 Paesi che incontreranno i top buyer presenti in Fiera, sia nazionali che internazionali, di Europa (44%), Nord America (14%), Asia (14%), Centro e Sud America (11%) e Medio Oriente (8%).
Tre le aree tematiche in cui è suddivisa la manifestazione: Leisure, con le proposte delle destinazioni e degli espositori italiani e stranieri, BeTech per i servizi digitali e le startup, e il Mice Village con un focus sulla Meeting Industry.
 
Come si sa uno dei principali attrattori turistici è il cibo. L’Italia è infatti diventata leader mondiale del turismo enogastronomico potendo contare sull’agricoltura più green d’Europa con la leadership Ue nel biologico con 80mila operatori, il maggior numero di specialità Dop/Igp/Stg riconosciute (325), 526 vini Dop/Igp e 5547 prodotti alimentari tradizionali.
 
Addirittura, per Coldiretti, sembra la voce principale, con oltre un terzo della spesa della vacanza in Italia destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o souvenir enogastronomici in mercati, feste e sagre di Paese, per un impatto economico a tavola stimato in oltre 30 miliardi di euro nel 2023, divisi tra turisti italiani e stranieri.
 
La tavola infatti rappresenta una straordinaria leva di promozione del Made in Italy alimentare nel mondo dove, nel 2023, raggiunge il valore record di 64 miliardi di euro.
Dovremmo dire “le tavole”, vista la meravigliosa variegata proposta gastronomica regionale nazionale. In Veneto ad esempio circa 60mila imprese agricole garantiscono un fatturato di quasi 8miliardi di euro, il cui valore abbinato alla “Dop Economy” va verso i 4 miliardi di valore. Una produzione blasonata che è alla base dei menù con cui 1613 attività agrituristiche garantiscono servizi di accoglienza, ospitalità, ristorazione, in crescita del 2,7% rispetto al 2021, ben il 33% a titolarità femminile.
 
I turisti (arrivi) che hanno scelto l’agriturismo Veneto per la loro vacanza sono poco meno di 400 mila nel 2023 (+6,5% rispetto al 2019, ultimo anno record) per un totale di 1,15 milioni di giornate (presenze), con oltre la metà dei turisti provenienti dall’estero. Sono 934 le aziende (58% del totale Veneto) che offrono la ristorazione attraverso oltre 60 mila posti a tavola. A questi numeri di tutto riguardo gli agricoltori custodi aggiungono il meglio della biodiversità regionale con tipicità ricercate dai chef stellati e ambite dai gourmet: ben 390 sono le specialità venete registrate nell’elenco ministeriale.

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