Il governatore della Florida Ron De Santis ha firmato una normativa che impedisce la vendita o la produzione di carne artificiale nello stato americano. Sembra quindi maturare anche nel Paese dove i cibi sintetici sono di fatto nati, la consapevolezza che questa tecnologia ha molte incognite con rischi di cambiare per le persone e l’ambiente. Non a caso la Florida potrebbe non essere l’unica a sbarrare la strada ai prodotti a base cellulare, secondo quanto riportato dal Financial Times che scrive che “i repubblicani dall’inizio dell’anno hanno introdotto in almeno sette stati americani una legislazione per vietare la vendita o la distribuzione di carne coltivata in laboratorio”.
Sul tema Coldiretti segnala i risultati di Noto Sondaggi che segnala la posizione di quasi sette italiani su dieci (68%) i quali si dichiarano contrari al consumo di prodotti a base cellulare.
Al proposito è bene ricordare che l’Italia, l’anno scorso, ha approvato una legge che introduce il divieto di produrre e commercializzare cibi a base cellulare per uso alimentare o per i mangimi animali. Anche perchè lascia pensare il fatto che in Paesi dove ne è stata consentita la vendita come Israele, prima del consumo viene chiesta la firma su una liberatoria dalle responsabilità e conseguenze sulla salute. Ma, segnala ancora Coldiretti, pesano le preoccupazioni anche sul piano ambientale. I risultati della ricerca realizzata da Derrick Risner ed i suoi colleghi dell’Università della California a Davis hanno evidenziato che il potenziale di riscaldamento globale della carne sintetica definito in equivalenti di anidride carbonica emessi per ogni chilogrammo prodotto è da 4 a 25 volte superiore a quello della carne bovina tradizionale. Per concludere sono 53 i pericoli potenziali per la salute legati ai cibi prodotti in laboratorio individuati nel Rapporto Fao e Oms.
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