Partendo dall’utilizzo degli scarti delle coltivazioni e degli allevamenti è possibile arrivare in Italia all’obiettivo di immettere nella rete 8 miliardi di metri cubi di gas “verde” da qui al 2030, particolarmente importante per il fabbisogno energetico nazionale.
Quindi, dopo lo stop alle auto elettriche cinesi, sulle quali grava l’accusa di essere vendute a prezzi di dumping grazie ai sussidi statali, è tempo che l’Ue tolga il veto sull’utilizzo dei biocarburanti, “esclusi da Bruxelles dalle deroghe accordate in vista della fine delle vendite di auto con motori alimentati a benzina e diesel, metano e Gpl fissata per il 2035”. Così una nota di Coldiretti.
Infatti, nel regolamento che impone lo stop alle auto dal 2035 con carburanti di origine fossile, l’Unione Europea ha negato la possibilità di immatricolare anche dopo questa data i veicoli a motore alimentati a biocarburanti, che derivano dalla trasformazione di sostanze organiche di origine vegetale o animale, mentre è stata concessa la deroga a quelli sintetici.
“L’Italia è leader Ue nella sperimentazione e produzione di sementi e tecnologie che rendono la produzione di materia prima agricola per biocarburanti perfettamente sinergica, complementare e migliorativa della stessa produzione agricola – sottolinea il presidente della Coldiretti Ettore Prandini – realizzando un perfetto modello di economia circolare che è un grave errore escludere dalle nuove strategie energetiche europee”.
Ricordiamo che un passo importante era già stato avviato dal G20 dello scorso settembre quando l’Italia aveva lanciato un’alleanza mondiale per lo sviluppo dei biocarburanti assieme a Stati Uniti, India, Brasile, Emirati Arabi, Argentina, Bangladesh.

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