Era l’11 novembre 1999 quando a Conegliano metteva le radici Amorim Cork Italia, oggi la filiale più grossa del Gruppo Amorim. Una storia d’eccellenza, dal momento che la casa madre in Portogallo, quando ha deciso di investire nel nostro Paese, ha scelto una crescita organica, senza acquisti di aziende similari.
Nel 2001 erano già 100 milioni i tappi che uscivano dalla filiera coneglianese, con l’ambizione di arrivare a triplicare la produzione viene chiesto un finanziamento alla casa madre per arrivare a rendere ancora più operativa l’azienda: 2,4 milioni di investimento, danno vita alla sede attuale, inaugurata il 25 agosto 2003.
Nel 2009, quando arriva in Italia Americo Amorim, l’imprenditore più importante del Portogallo e patron dell’azienda, i 300 milioni di tappi sono già raggiunti, l’obiettivo, così, si affina e punta al mezzo miliardo di pezzi per la filiale italiana, così piena di energia e qualità riconosciuta su un territorio nazionale sensibile al settore enologico, tra le punte del Made in Italy.
Nel 2011, l’anno in cui arrivano gli effetti della recessione, una crisi che vede Amorim Cork Italia prendere una decisione che sembra controcorrente: l’aumento delle capacità produttive del 30%.
Il percorso si mantiene lineare fino al biennio 2020-2021 quando arrivavla pandemia. Un periodo in cui Amorim Cork Italia ha comunque sempre lavorato. Quando nel 2022 il post-pandemia ha visto una sorta di ritorno alla vita, il settore è esploso, la gente con la voglia di vivere ha aumentato infatti i consumi, anche enologici, in modo esponenziale.
Il 2023 è l’anno della morigeratezza, con le famiglie che contengono le spese, ma in Amorim si assiste invece ad un aumento della produzione: “Abbiamo deciso così di allargarci e acquistare ben tre capannoni nei pressi della nostra sede. – afferma l’a.d. Carlos Veloso dos Santos”, che sottolinea che “l’obiettivo per i prossimi 25 anni è essere un partner sempre più strategico per le cantine. Lavoriamo molto sul customer care, perché non vogliamo essere solo fornitori di materiali, la parte del servizio è fondamentale. Inoltre, desideriamo essere sempre più un esempio di sostenibilità trasversale a più settori, una vera e propria azienda esemplare. Per questo sono davvero tanti i percorsi che intraprendiamo in tal senso (come i riconoscimenti Family Audit, Organizzazione Positiva, Parità Genere). E di qualità ambientale, quello della collezione SUBER per il riciclo dei tappi usati e la rivalorizzazione della granina, iniziative di giustizia sociale come il welfare interno, ma anche culturali: in occasione dei 25 anni, infatti, abbiamo in previsione un omaggio al territorio, che sveleremo dopo l’estate”.

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