L’agroforestry è quel sistema agricolo che prevede la coltivazione di specie erbacee negli interfilari di piante arboree o arbustive. Questo approccio consente di ridurre l’evapotraspirazione, risparmiando acqua irrigua, aumentando la biodiversità agricola e al contempo introducendo più sostanza organica nel suolo, incrementandone così la fertilità.
ARCO,  Apulia Regenerative COtton, è un progetto quinquennale (CREA, EFI e Armani SPA) unico nel suo genere in Europa, finalizzato a produrre cotone a ridotto impatto ambientale grazie all’uso di sistemi agroforestali.
Dopo aver piantato (maggio 2023) 1 ettaro di terreno, il cotone si sta progressivamente espandendo fino a occupare, nell’arco dei cinque anni previsti, un’area complessiva di 5 ettari, diventando così il primo esperimento sul campo in Europa a testare il cotone in agroforestry con specie arboree alternative.


I primi risultati.
Dopo i buoni risultati del primo anno di attività con una resa di circa 4 tonnellate per ettaro, nel 2024 il cotone è stato seminato su una estensione complessiva di 3 ha: 0,6 ha in agroforestry con melograno (varietà dente di cavallo) e pioppo bianco e 2,4 ha in monocropping. Proprio per individuare gli effetti sul cotone di differenti gestioni colturali e dello stress idrico, inoltre, è stata avviato un dispositivo sperimentale in cui vengono confrontate 3 varietà, 3 differenti gestioni del suolo (tillage, no-tillage e minimum-tillage) e due regimi irrigui (completa e deficitaria).
Il contributo del CREA.


La scelta dell’azienda CREA “Maria Elisa Venezian Scarascia” di Rutigliano (BA) non è stata casuale, perché il clima mite e le peculiari caratteristiche di ambiente e territorio hanno favorito la reintroduzione di questa coltura – già presente dal XII secolo, poi abbandonata nell’ultimo cinquantennio – con un impatto positivo sulle comunità locali. I ricercatori hanno avviato la creazione del campo sperimentale, attuando anche pratiche di agricoltura rigenerativa, rispettose dei cicli naturali, con preparazioni del letto di semina che hanno implicato il minimo impatto sul suolo per evitare consumo di sostanza organica e l’impiego della tecnica di fertirrigazione con concimi organici. Verranno effettuati monitoraggi regolari per valutare le proprietà del cotone coltivato, oltre a verificare l’impatto ambientale e i livelli di produzione delle aree interessate.

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