Avvio di vendemmia anticipato in alcune regioni, principalmente al Centro e in Meridione; buona qualità generale delle uve, benché in balia dell’evoluzione climatica, sempre più determinante. Questo il quadro sintetico alla vigilia delle operazioni 2024. 
Ma vediamo lo stato dei vigneti per area. “Non è un quadro omogeneo quello che si presenta oggi sul fronte viticolo, – afferma il presidente della Federazione nazionale Vino di Confagricoltura, Federico Castellucci, – e mai come quest’anno è difficile fare previsioni generali attendibili, sebbene le premesse siano nel complesso buone.
Al Nord si segnalano difficoltà per i produttori bio a mantenere alti livelli produttivi a causa delle abbondanti piogge primaverili. A Nord-Est le grandinate o, al contrario, la siccità, contribuiscono a dipingere in quadro a macchia di leopardo. 
In Centro Italia la situazione è differente da zona a zona per l’andamento meteorologico disuguale. In alcune regioni la vendemmia è già iniziata con le basi spumanti e con un lieve calo dei volumi, in altre il quadro è stazionario e le operazioni di raccolta si avvieranno la prossima settimana. 
Luci e ombre al Sud, dove la siccità ha inciso sulla quantità, ma non dappertutto. La situazione fitosanitaria è buona, soprattutto se paragonata allo scorso anno, quando la peronospora aveva devastato oltre la metà della produzione.
“Ciò che invece accomuna il comparto da nord a sud – conclude Castellucci – è la preoccupazione per l’andamento del mercato, con la conferma dei segnali di flessione di inizio anno che non aiutano a smaltire le giacenze, nonostante gli scarsi volumi della vendemmia 2023”.

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