Il Serprino è un vino bianco frizzante (non spumante) prodotto sui Colli Euganei (PD), famosa zona di produzione di ottimi vini rossi DOC e del Moscato giallo Fior d’Arancio DOCG. Va subito detto che il Serprino è un biotipo del vitigno Glera, lo stesso che dà vita al Prosecco,  storicamente presente nell’area euganea, quindi autoctonizzatosi sui/nei terreni vulcanici di questi famosi Colli.
Il Decreto 13 agosto 2012 del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali stabilisce che il nome Serprino può essere utilizzato “ai soli fini della designazione dei vini Dop Colli Euganei”. Questo significa che, al di fuori di questo territorio, non può esistere alcun vino che possa utilizzare il nome Serprino, come ricorda il Consorzio di Tutela. Inoltre è l’unico vino veneto specializzato nella tipologia “frizzante”, un’esclusività.
Così il Consorzio dei Vini dei Colli Euganei ha avviato un progetto di valorizzazione affinchè il Serprino venga considerato un vero e proprio brand. Insomma: nell’area Euganea Serprino, vini rossi e vini aromatici non saranno più promossi assieme, in modo da attrarre l’interesse di specifici segmenti di mercato.
La specializzazione nella tipologia “frizzante” offre al Serprino una considerevole opportunità di posizionamento commerciale, alla luce dell’andamento favorevole dei vini “con le bollicine” e del fatto che, stanti recenti indagini di mercato, in Italia circa otto consumatori su dieci di tali tipologie si definisce acquirente di vini “frizzanti”, a prescindere dal fatto che essi siano davvero frizzanti o spumanti.
Il Serprino dispone quindi di un potenziale considerevole: attualmente se ne producono poco meno di un milione di bottiglie, ma i vigneti già esistenti possono consentire, teoricamente, di arrivare a 8,5 milioni.
Come iniziative, oltre a quelle di marketing, è in programma di sottoporre ai Soci del Consorzio la modifica dell’attuale modalità di etichettatura, passando dalla menzione Colli Euganei Serprino alla nuova definizione di Serprino dei Colli Euganei, e dunque ponendo in primo piano il nome Serprino. Altre ipotesi sono quelle di introdurre la tipologia Serprino frizzante “sui lieviti”, in coerenza con le attuali dinamiche della domanda di vini frizzanti e con la tradizione veneta dei vini “col fondo”; e di liberalizzare i sistemi di chiusura, con l’autorizzazione all’uso del tappo a vite, ampiamente richiesto dagli importatori esteri.

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