Vale circa 681 milioni di euro il mercato nazionale di cibi vegani, che colloca l’Italia al terzo in Europa (dati Veganok). Numeri che confermano un cambiamento epocale nei consumi alimentari a base vegetale. La Germania è al primo posto, con un valore di quasi 2 miliardi/€ nel 2022 (+16% rispetto all’anno precedente); seguono il Regno Unito con 1 miliardo e l’Italia, dove il mercato ha raggiunto appunto i 680,9 milioni (+9%). Anche in Paesi come Polonia (+54%) e Romania (+23%), la crescita è stata straordinaria.
Questa crescita, prevista anche per il futuro, raggiungerà un valore di 61,3 miliardi di dollari entro il 2028, segnalando una domanda sempre crescente di alimenti e prodotti di derivazione vegetale. “I numeri testimoniano che la transizione verso stili di vita più etici e sostenibili non è più una nicchia, segnala Sauro Martella (veganok.com). I consumatori scelgono sempre più prodotti che rispettano la salute, l’ambiente e gli animali”.
Essendo un mercato in forte crescita sono tante le aziende che stanno scegliendo di certificarsi come vegane. Infatti certificarsi come “azienda vegana” rappresenta un vantaggio strategico per le aziende che desiderano posizionarsi in modo credibile nel mercato dei prodotti vegani. Un sistema che quindi tutela non solo i clienti, ma anche i produttori.

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