Secondo la FAO, 733 milioni di persone nel mondo soffrono la fame anche a causa di conflitti armati, ricorrenti shock climatici e crisi economiche, con conseguente aumento delle disuguaglianze tra i Paesi e a livello locale. Considerato che varie statistiche asseriscono che nel 2024 la popolazione mondiale ha raggiunto quota 8 miliardi, possiamo asserire che mediamente poco più di una persona su dieci sulla Terra ha fame.
“Il problema dell’accesso al cibo in un momento storico complesso come questo, legato alle guerre e ai mutamenti climatici, deve far tornare al centro dell’economia mondiale l’agricoltura, considerata non a caso ‘settore primario’ e che nel 2050 dovrà sfamare 10 miliardi di persone” segnala Confagricoltura nel giorno in cui si celebra la Giornata Mondiale dell’Alimentazione, il 16 ottobre, alla quale la FAO quest’anno ha dato come tema “Diritto al cibo per una vita e un futuro migliori”.
Coldiretti per parte sua ci ricorda che non sono questioni lontane da noi, dal nostro quotidiano. Sono 2,3 milioni le famiglie italiane che non possono permettersi di portare in tavola un pasto proteico come carne o pesce ogni due giorni, quasi una su dieci. La situazione di deprivazioni è più grave per le persone sole con meno di 65 anni e per i genitori soli con figli adulti, ma il disagio riguarda anche, nell’ordine, le coppie senza figli con meno di 65 anni, i genitori soli con figli minori e le coppie con figli minori. La situazione del disagio alimentare nel nostro Paese è peraltro simboleggiata anche dalle 3,1 milioni di persone tra italiani e stranieri che, secondo Coldiretti, sono costrette a ricorre ad aiuto per mangiare, tra le mense delle associazioni caritatevoli e la distribuzione dei pacchi alimentari, con una percentuale cresciuta nel corso degli ultimi anni, secondo dati Fead.
Che fare? Nel contesto geopolitico globale è necessario investire in innovazione per produrre cibo a sufficienza e soprattutto di qualità, preservando al tempo stesso le risorse naturali e la salute del suolo. Utilizzare tecniche agricole avanzate migliora la resa e riduce le perdite durante la raccolta; le tecnologie di precisione, per Confagricoltura, supportano il monitoraggio e la gestione delle colture in modo più efficiente e senza sprechi, grazie all’adozione di strumenti digitali basati su modelli matematici predittivi.
Non dimentichiamo infine la lotta agli sprechi alimentari, che in termini economici a livello globale vale l’enormità di circa 400 miliardi di dollari. Il 14% del cibo viene perso prima della commercializzazione mentre il 17%, pari a 931 milioni di tonnellate, è sprecato dai consumatori e/o retail. Il 60% di questo è scartato a livello domestico: una persona spreca in media 79 kg di alimenti all’anno, l’equivalente di un miliardo di pasti, un dato che in Italia sale a 107 kg all’anno.

Share:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *