È il prodotto ortofrutticolo non cereale numero uno nel mondo. Infatti la patata, con una produzione mondiale di circa 400 miliardi di chili all’anno la patata, si colloca al quarto posto tra gli alimenti agricoli più coltivati sul pianeta dopo mais, riso e frumento. In Italia la raccolta avviene generalmente a cavallo tra primavera ed estate.
La produzione nazionale di patate comuni negli ultimi anni varia dai 13 ai 15 milioni di quintali tra patate novelle, da consumo fresco e tuberi destinati all’industria (qualivita.it). Le patate comuni sono coltivate soprattutto in Emilia Romagna, Calabria, Campania e Abruzzo mentre la geografia produttiva delle patate novelle o primaticce è spostata più a Sud, in Sicilia, Campania e Puglia.
In Provincia di Bologna, dove si coltiva la omonima patata DOP, “nelle circa 60 aziende agricole associate, la commercializzazione ha preso il via con il piede giusto e si affaccia con ottimismo alla stagione autunno-invernale”, spiega Davide Martelli, presidente del Consorzio di Tutela Patata di Bologna DOP.  “I dati dei primi tre mesi evidenziano un trend in crescita (+14%), anche grazie all’ottima qualità e la superiore resa per ettaro”. Infatti, dopo alcune annate difficili vi è un ritorno alla normalità produttiva con una resa di 39 tonnellate per ettaro, per una produzione complessiva di 13.384 tonnellate (+53,8%) di Patata di Bologna DOP certificata.
“Sono diversi i fattori che hanno portato a questo importante risultato – continua Martelli. L’esperienza e competenza dei nostri produttori, reduci da campagne difficili e costellate di avversità agronomiche, e le condizioni climatiche favorevoli 2024, anno caratterizzato da mesi primaverili piovosi e da temperature non troppo elevate. Questo ha favorito una strutturazione dei suoli ottimale e uno sviluppo regolare e costante della pianta e dei tuberi”.
Alla luce di queste prospettive, il Consorzio proseguirà il percorso di valorizzazione della Patata di Bologna DOP, a partire dalla nuova immagine on pack lanciata lo scorso anno. La campagna 2024/25 coincide inoltre con il quinto anniversario dello speciale progetto di tracciabilità “Coltivatori di Valori” che, attraverso la semplice scansione di un QR CODE presente sul fronte del pack, consente ai consumatori di risalire all’ubicazione esatta dell’azienda di produzione del sacchetto acquistato e di scoprire il volto e la storia dell’agricoltore che l’ha prodotta.

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