Con un linguaggio nuovo, raccontano la loro vita e il loro lavoro nei campi, alle prese con trattori e mietitrebbie o impegnati nelle stalle. “Il fenomeno è ancora all’inizio, ma il numero dei follower è già significativo. Tra gli influencer ci sono molte donne e questo – dice a EIMA International 2024 Enrico Calentini, presidente di Agia, l’associazione dei giovani coltivatori CIA – fatto che contribuisce a sfatare lo stereotipo che associa il lavoro agricolo alla figura maschile. Non pochi di loro operano in aree appenniniche soggette allo spopolamento, contribuendo così a comunicare anche un territorio”. Sono gli agro-influencer, giovani imprenditori agricoli che hanno scelto di spiegare attraverso i social media cosa significhi oggi coltivare la terra o allevare bestiame. Raccontano la passione, la dedizione, l’impegno, e la responsabilità che li animano nella loro attività quotidiana.  Sono centinaia, alcuni già affermati, con un enorme seguito di followers su piattaforme come Instagram; e stanno cambiando le regole della comunicazione in agricoltura.
“Le parole hanno vita breve mentre i contenuti che raccontano la realtà del settore primario hanno un alto valore”, spiega Matteo Pagliarani, 30 anni, agricoltore di Mercato Saraceno, in provincia di Forlì-Cesena. Il messaggio che trasmettono i nuovi agro-influencer cerca anche di sfatare vecchi miti, di superare barriere e preconcetti. “Mi occupo di apicoltura – dice Luca Bianchi, giovane imprenditore di Fabriano, in provincia di Ancona – e per me comunicare l’agricoltura è stato un passaggio dovuto, perché il mestiere dell’agricoltore richiede tempo, costanza, rispetto della natura. Volevo raccontare le stagionalità, le sfide, le difficoltà. Con esse le tante grandi potenzialità ancora inespresse e la bellezza dei paesaggi naturali che ci circondano”. Laura Sette, allevatrice di bovini abruzzese, conduce l’azienda ereditata dal padre. “Ho cominciato quasi per scherzo – ammette – per parlare della mia vita, che in fin dei conti significa parlare della mia impresa. Con i social riesco a comunicare cos’è l’agricoltura, che produce cibo preservando e presidiando al contempo il territorio”.   

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