1    Scegli la categoria “olio extravergine di oliva” (EVO) è la categoria superiore, ottenuto direttamente dalle olive senza estrazione chimica.
 
2    Se sull’etichetta è indicato «condimento» e non olio extravergine si tratta di una miscela con olio di semi
 
3    Marca italiana non equivale a prodotto italiano, soprattutto se costa troppo poco
 
4    L’origine dell’olio deve essere indicato chiaramente in etichetta. Bisogna leggerla! Se è Italiano sarà riportato “olio italiano”
 
5    La dichiarazione «Ue e non Ue» non significa nulla: equivale all’intera superficie terrestre. Non è olio italiano
 
6    Se vuoi essere sicuro dell’origine scegli oli extravergini DOP e IGP
 
7    La “campagna olearia” corrisponde all’anno di raccolta delle olive può essere indicato soltanto se la materia prima proviene dal medesimo raccolto. Se manca vuol dire che le olive sono state raccolte in anni diversi. E l’olio è vecchio
 
8    L’analisi sensoriale è importante: annusate e assaggiate l’olio. L’olio extravergine di qualità profuma di sentori vegetali freschi ed è un po’ amaro e piccante.
 
9    L’olio teme tre nemici: calore, luce ed ossigeno. Quindi dobbiamo evitare le bottiglie trasparenti e gli eccessivi travasi
 
10    L’oliera è vietata nei ristoranti. Pretendiamo che l’olio extravergine venga servito confezionato, etichettato e con il tappo antirabbocco
 
FONTE: COLDIRETTI/UNAPROL

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