102 espositori, oltre 50 convegni e 125 relatori in due giorni: ecco i numeri della quarta edizione di Fieragricola Tech, la rassegna di Veronafiere organizzata con la formula di expo conference, in programma i prossimi 29 e 30 gennaio con focus specifici su digital farming, robotica, smart irrigation, energie rinnovabili e biosolution.
«Elementi chiave per una manifestazione come Fieragricola Tech», sottolinea l’amministratore delegato di Veronafiere, Maurizio Danese.
Il settore agricolo, non soltanto in Italia, è chiamato a razionalizzare l’impiego di acqua, alla luce del fatto che oggi il 70% di tutta l’acqua consumata nel mondo è usata in agricoltura e il 70% della popolazione si trova a vivere in regioni ad alto stress idrico. Migliorare l’efficienza idrica sarà una priorità, anche perché si prevede che tra circa 20 anni il fabbisogno di acqua eccederà del 70% la disponibilità effettiva e attualmente solo il 12% del suolo agricolo è irrigato in maniera efficiente.
Altra sfida per l’agricoltura riguarda il rafforzamento della multifunzione e dei servizi, con specifico riferimento alla produzione di energia da fonti rinnovabili.
In Italia ci sarebbe un potenziale di 7 miliardi di investimenti nelle rinnovabili che potrebbero convergere nel 2025, a fronte di un quadro normativo stabile che superi le incertezze dei decreti Agricoltura ed Aree Idonee. E a livello mondiale – secondo gli scenari elaborati dall’International Energy Agency – si prevede una crescita del mercato cleantech globale da 700 miliardi di dollari nel 2023 a più di 2.000 miliardi di dollari entro il 2035.
La manifestazione, come in passato, ha quindi individuato specifiche aree di approfondimento, in linea con le esigenze di un settore primario alle prese con la necessità di incrementare le produzioni in modo sostenibile, proseguire una transizione ecologica che deve valorizzare maggiormente l’economia circolare, migliorare lo stato di salute del suolo attraverso l’agricoltura rigenerativa (secondo l’ultimo report della Commissione Ue, l’erosione complessiva del suolo è stimata in 1 miliardo di tonnellate all’anno in tutta l’Unione europea, con proiezioni che indicano un possibile aumento del 13-25% entro il 2050), ridurre l’input delle sostanze di sintesi (sul tema è stato annunciato nei prossimi giorni un confronto con l’Unione europea per attuare una sperimentazione e arrivare a parificare il digestato ottenuto dai reflui zootecnici ai fertilizzanti), garantire sicurezza alimentare, contribuire a contenere i costi per le imprese agricole.
E ancora: sostenere il benessere animale e contrastare la diffusione delle patologie animali e l’antimicrobico-resistenza (il G7 Agricoltura ha ribadito l’approccio One Health, consolidando i legami fra i sistemi sanitari umani e veterinari, per migliorare la preparazione nei confronti dei rischi pandemici e per la sicurezza dell’umanità), favorire la diffusione dell’agricoltura digitale e dell’automazione (gli investimenti in Italia sono in continua crescita e hanno superato i 2,5 miliardi all’anno solo in agricoltura), soluzioni quanto mai necessarie per rispondere alla carenza di manodopera specializzata e per favorire un ricambio generazionale che è vitale in un settore come quello agricolo, dove l’età media degli imprenditori agricoli europei è di 57 anni e nei prossimi 10 anni la Commissione Agricoltura dell’Ue stima che la metà degli agricoltori del Vecchio Continente andrà in pensione.
Elementi che hanno spinto Veronafiere a consolidare aree tematiche specifiche (digital farming, robotica, smart irrigation, energie rinnovabili e biosolution), condivise con gli stakeholder del sistema agricolo e con gli ordini professionali nazionali degli agronomi e forestali, periti agrari, agrotecnici.
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