Se ne parlerà sicuramente a Bruxelles oggi, 27 gennaio, alla prima riunione del Consiglio Agricoltura e Pesca (Agrifish) sotto la neo presidenza polacca, che presenterà nell’occasione il suo programma di lavoro e le sue principali priorità per il settore primario nel prossimo semestre.
La zootecnia italiana sta affrontando una crisi senza precedenti a causa del diffondersi inarrestabile di diverse epizoozie e del proliferare della fauna selvatica. I dati relativi all’influenza aviaria ad esempio sono allarmanti: secondo il bollettino epidemiologico nazionale veterinario, solo nei mesi di dicembre 2024 e metà gennaio 2025 sono stati abbattuti oltre 1.700.000 animali tra tacchini, polli e galline, con un incremento significativo rispetto ai periodi precedenti.
I focolai confermati nello stesso periodo sono arrivati ormai a 51 nel domestico e a 77 nel selvatico, con un tasso di crescita che sta accelerando.
A rendere ancora più complessa la situazione è la conferma della presenza dell’afta epizootica, virus ad altissima morbilità, in campioni prelevati da alcuni bufali presenti in un allevamento tedesco nel Brandeburgo e per cui si auspica la messa in atto di tutte le misure possibili per evitare il diffondersi della patologia.
Soluzioni? Confagricoltura propone di attivare la riserva di crisi unionale che permetterebbe, con l’aiuto delle risorse europee, di affrontare la grave crisi del settore zootecnico.
Share: