Le “TEA”, acronimo di Tecniche di Evoluzione Assistita, frontiera e speranza della genetica, sono procedure sperimentali innovative che evocano il processo di evoluzione naturale, ovvero la somiglianza tra le mutazioni che compaiono spontaneamente ogni giorno nel DNA di tutti gli organismi viventi. In Italia per ora è prevista solo la sperimentazione. Agricoltura e scienza hanno però saputo creare intorno alle TEA un fronte comune per arrivare al più presto all’approvazione del Regolamento UE che le autorizzi.
A Verona, a Fieragricola Tech, giovedì è stato sottoscritto da 18 associazioni della filiera agroalimentare italiana per l’innovazione in agricoltura su iniziativa di Assosementi, il “Manifesto per la Promozione delle TEA per il sostegno al Made in Italy”.
“La firma di questo Manifesto è il risultato dell’unità di intenti di tutti gli attori della filiera agroalimentare e deve dare la spinta per raggiungere un obiettivo che il nostro settore aspetta da tempo”, è stato detto durante la presentazione della firma, tra i quali si distinguono Coldiretti, Confagricoltura, CIA-Agricoltori Italiani, Copagri, assieme a Federchimica Aisa, Federchimica Agrofarma, API, Assalzoo, Assica, Assitol, Federchimica Assobiotec, Federchimica Assofertilizzanti, Assograssi, Assosementi, Compag, Federacma, Italmopa – Associazione Industriali Mugnai d’Italia, UNAItalia, Uniceb; l’evento moderato da Antonio Boschetti direttore de L’informatore Agrario (foto 2 sotto) presente anche il Presidente della Commissione Agricoltura del Senato Luca De Carlo (foto 1 sotto). 
L’innovazione, hanno convenuto i presenti, è uno strumento imprescindibile per affrontare le odierne sfide globali e costruire sistemi alimentari resilienti e sostenibili. Con le TEA è possibile accelerare la transizione verso un’agricoltura più efficiente, capace di rispondere alle esigenze di produttività e sostenibilità ambientale. È essenziale continuare a lavorare insieme in un’ottica di filiera e con il supporto delle istituzioni, anche per permettere a queste tecnologie di uscire dai laboratori e approdare, più ampiamente, ai campi sperimentali.
Parallelamente, è stato detto, serve rafforzare il gioco di squadra per accrescere nei consumatori la consapevolezza del ruolo decisivo che questi strumenti possono giocare a favore del Made in Italy, sia nella produzione di cibo per i cittadini sia nel garantire il giusto reddito agli agricoltori.  

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