“Sta andando a gonfie vele sul mercato nazionale ed estero – sottolinea Renato Romanzin, direttore del Consorzio di Tutela del Formaggio Montasio DOP – tanto che la produzione nel 2020, anno della pandemia, è cresciuta del +7% pari a ben 925.000 forme commercializzate (+10%); andamento che sta proseguendo nel primo semestre 2021.” Una bella storia quella del Montasio DOP, formaggio a pasta dura e cotta, prodotto esclusivamente con latte vaccino fin dal 1700, quando i monaci dell’Abbazia di Moggio Udinese affinarono una ben definita tecnica di produzione; tecniche che si diffusero poi lungo tutte le valli delle Alpi Giulie e Carniche, per arrivare sino alla pianura friulana e veneta. Il latte con cui si produce proviene da munte consecutive e deve essere raccolto entro 48 ore dalla prima mungitura, per poi essere lavorato entro 30 ore dalla raccolta. La massa ottenuta dalla lavorazione viene poi posta nelle caratteristiche fascere che riproducono il marchio di origine e la data di produzione. A seconda del periodo di stagionatura il sapore può variare da “delicato”, quando il prodotto è giovane con una stagionatura minima di 60 giorni (il tipo Fresco), fino a più “deciso e aromatico” con il protrarsi della maturazione (i tipi Mezzano o Semistagionato, Stagionato e Stravecchio). Il Formaggio Montasio DOP presenta una forma cilindrica a facce piane, crosta da liscia ed elastica a secca e più scura in relazione alla stagionatura; la pasta è di colore giallo paglierino, con leggera occhiatura e consistenza compatta che con il passare dei mesi diventa granulosa e friabile. È ottimo da pasto ma si ben presta anche per antipasti, insaporire primi e secondi, e anche per la preparazione di dessert. La tipologia Fresco si abbina con i vini secchi e aromatici, il Semistagionato con il Friulano o con un Merlot, lo Stagionato trova un ottimo abbinamento con il Raboso del Piave e con il Cabernet e il Refosco.

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