Assoutenti rileva “tensioni” sul prezzo medio del pane in Italia, che si attesta a 5,31 euro al kg con punte di 9,8 euro al chilo. Va detto che il costo del grano per effetto della speculazione è sceso dell’8,5% nell’ultima settimana nonostante il permanere delle crisi internazionali con lo stop alle esportazioni deciso dall’Ungheria e dall’Ucraina e l’annuncio della Russia di sospendere le esportazioni fino al 31 agosto. Una netta inversione di tendenza, con il calo settimanale più rilevante dall’agosto 2016 che segue però il balzo del 40,1% delle quotazioni del grano nella settimana precedente. Un andamento, commenta Coldiretti, che non significa il superamento delle difficoltà, piuttosto l’accresciuto interesse sul mercato delle materie prime agricole della speculazione, che ha approfittato degli alti valori raggiunti per realizzare profitti; e si sposta “allegramente” dai mercati finanziari in difficoltà ai metalli preziosi come l’oro, fino ai prodotti agricoli che, oltre all’inflazione, provoca anche gravi carestie e rivolte nei paesi meno sviluppati.
Una situazione pesante anche per l’Italia, Paese che produce appena il 36% del grano tenero che le serve, il 53% del mais, il 51% della carne bovina, il 56% del grano duro per la pasta, il 73% dell’orzo, il 63% della carne di maiale e i salumi, il 49% della carne di capra e pecora; mentre per latte e formaggi si arriva all’84% di autoapprovvigionamento.
Molte le iniziative che si possono prendere, anche non provvisorie e di tipo strutturale, come quella di investire in studi, tecnologie e azioni concrete per aumentare le rese dei terreni realizzando bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la grave siccità di questo inizio anno, gravissimo problema per i nostri futuri raccolti, in vista delle imminenti semine primaverili.

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