In Italia, le donne guidano il 28% delle imprese agricole con vigneto e/o cantina, il 24,8% delle imprese commerciali al dettaglio di vino e il 12,5% di quelle all’ingrosso. Dirigono il 12,3% delle cantine industriali e nel complesso il 26,5% delle 73.700 aziende italiane del vino (2017 CRIBIS Società del gruppo Crif specializzata nel business information).
Un rilevamento più recente (2022 Nomisma Wine Monitor Viaggio nell’Italia del vino) fornisce un’indicazione più dettagliata della presenza femminile nelle imprese italiane del vino: in vigna e in cantina la loro presenza è del 14%, dato che corrisponde anche alle iscritte donne di Assoenologi. Il gentil sesso cresce di numeri e di ruolo via via che il vino si avvicina al consumatore: sono l’80% degli addetti al marketing e alla comunicazione, il 51% di chi si occupa di commerciale e il 76% di chi riceve gli enoturisti.
La SAU, Superficie Agricola Utilizzabile, a conduzione femminile è solo il 21% del totale ma produce il 28% del PIL agricolo (Censis 2018).
La superficie media delle imprese agricole dirette da donne era di 11 ettari nel 2018.
Anche nell’impegno ambientale già nel 2016 il vigneto bio o in conversione delle donne era il 27,4% a fronte di un dato italiano dell’11,8%.
Secondo Divinea (2021) il 66% delle esperienze in cantina sono prenotate da donne. Dato confermato da un altro fortissimo portale di enoturismo Winedering (2022) secondo il quale le donne convertono il contatto in prenotazione il 14% in più degli uomini e sono il 53% dei visitatori delle cantine.
Donne e turismo del vino
Il turismo del vino italiano è rosa anche per le persone che accolgono i visitatori in cantina: il 28% delle imprese enoiche aperte al pubblico ha solo personale femminile, il 27% una prevalenza femminile e solo il 6,1% ha uno staff tutto maschile alla wine hospitality. Le donne sono più attente degli uomini al packaging del vino. Le bottiglie devono presentarsi bene. Mentre gli uomini preferiscono colori come nero, grigio e blu, le donne amano il viola, il rosso e in genere le tinte pastello. I Paesi dove il mercato del vino è maggiormente in mano alle donne sono Giappone, India e in generale l’Asia.
Una curiosità: secondo un’indagine del Professor Gabriele Micozzi della Luiss di Roma e il Live Spin Off Università Politecnica delle Marche, l’uomo astemio appare alle donne noioso e poco interessante rispetto a quello bevitore a cui si collega a un profilo colto, interessante e divertente.
Una grande Associazione
Le Donne del Vino sono l’Associazione di enologia al femminile più grande del mondo. Nata nel 1988, conta oggi 1100 associate tra produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier e giornaliste. Le Donne del Vino sono in tutte le regioni italiane coordinate in delegazioni. L’associazione è senza scopi di lucro e promuove la cultura del vino e il ruolo delle donne nella filiera produttiva del vino. Nel 2019 hanno costituito un network internazionale con 10 associazioni simili in altre parti del mondo. Durante la IIª Convention mondiale delle Donne del Vino ospitata al Simei Milano a novembre 2022, hanno siglato un patto internazionale di collaborazione con le rappresentati di Amuva – Argentina, The Fabulous Ladies’ Wine Society-Australia, 11 Frauen und ihre Weine – Austria, Chile, Wow- Croazia, Femmes de Vin – Francia, Baia’s Wine – Georgia, Vinissima – Germania, Women in Wine – Nuova Zelanda, Las Damas del Pisco – Perù. Le Donne del Vino italiane promuovono indagini sul gender gap nelle cantine e sull’uso del vetro leggero. La collaborazione con università e strutture formative ha permesso un forte incremento dell’attività didattica in favore delle socie specialmente nei settori del marketing e della comunicazione. Dall’anno scolastico 2021-2022 è partita la sperimentazione del progetto D-Vino per introdurre l’insegnamento del vino negli istituti turistici e alberghieri direttamente organizzato dalle Donne del Vino. Le socie stanno realizzando il primo ricettario italiano che parte dal vino o dai vitigni autoctoni per descrivere i piatti della tradizione locale. Le azioni in favore della salvaguardia dell’identità locale e del patrimonio storico del vigneto italiano comprendono anche le degustazioni sui vini da “vitigni reliquia” e da “vigneti antichi”. Le Donne del Vino promuovono il turismo del vino e contrastano la violenza sulle donne con raccolte di fondi, convegni e azioni di sensibilizzazione come #tunonseisola. Maggiori notizie sono nel sito e nel blog www.ledonnedelvino.com
Share: