I DATI NELLA FOTOGRAFIA DI NOMISMA
Secondo Nomisma, importante Istituto di analisi e ricerca, nel 2023 la crescita dei prezzi in Italia è stata pari al 5,7%, in calo rispetto all’8,1% del 2022 ma con impatti ancora rilevanti sulle famiglie (l’aggravio di costo per una famiglia con due figli è stato di almeno 1.600 euro, di cui oltre 700 euro afferenti alla componente alimentare). Così circa 9 italiani su 10 hanno messo in atto strategie per gestire la spesa alimentare. nello specifico, il 71% ha rinunciato all’acquisto di prodotti superflui, il 64% ha effettuato la spesa guardando alle promozioni mentre più di 6 italiani su 10 hanno acquistato prodotti a marchio del distributore.
E nel 2024? Le intenzioni di spesa sembrano migliorare: la percentuale di quanti intendono aumentare le quantità consumate (16% del totale) supera infatti quella di quelli che intendono ridurre i consumi (11%). Ma “il carrello” degli italiani nel 2024 non solo dovrà essere conveniente ma anche garantire alcuni requisiti fondamentali: essere salutare, tradizionale, a basso impatto ambientale, semplice ed essenziale; segnale ulteriore l’ortofrutta, dopo le rinunce registrate nel periodo estivo, è ora tra i prodotti con maggiore incremento nelle vendite.
In questo scenario complesso, negli ultimi 5 anni uno italiano su 2 ha dichiarato di adottare con maggiore frequenza scelte di consumo più sostenibili; e 2 italiani su 3 sostengono di prestare maggiore attenzione all’acquisto di prodotti alimentari e bevande con caratteristiche di sostenibilità. Qui il biologico svolge un ruolo significativo che, sempre per Nomisma, si conferma categoria d’interesse per il consumatore italiano: nel 2023 gli acquisti bio nella distribuzione moderna si attestano a 2,1 miliardi di euro, con un incremento del +4,7% a valore rispetto al 2022 (ad esclusione delle categorie del freschissimo).
Determinante il ruolo della Distribuzione Moderna, che rimane il canale di acquisto di riferimento bio (58%). Altro dato interessante è che nel 2023 il 90% della popolazione italiana di età compresa tra 18 e 65 anni ha acquistato consapevolmente almeno un prodotto alimentare organico. E quali sono le principali motivazioni che spingono gli italiani ad acquistare prodotti biologici? Il 27% li ritiene più sicuri per la salute, ma anche sostenibili.
Ma il consumatore chiede di saperne di più. Infatti la ricerca di Nomisma, presentata durante il workshop “L’Italia di oggi e di domani: il ruolo sociale ed economico del biologico nella Distribuzione Moderna”, nella cornice di MARCA 2024 a BolognaFiere, realizzata nell’ambito del progetto Being Organic in Eu promossa da FederBio in collaborazione con Naturland e cofinanziata dall’Unione europea ai sensi del Reg. EU n.1144/2014, fa emergere l’esigenza di maggiori informazioni sulle caratteristiche dei prodotti bio e le garanzie sottese alla certificazione (il 28% ritiene di non avere informazioni sufficienti per valutare le caratteristiche del prodotto e un ulteriore 57%, nonostante abbia una buona consapevolezza di prodotto, vorrebbe comunque maggiori) riguardano molti aspetti. “Le attività sul punto vendita rappresentano certamente un vettore determinante in tal senso” – ha dichiarato Silvia Zucconi, Chief Operating Officer Nomisma, durante la presentazione. “Il peso dell’inflazione, seppure in calo, continua ad essere un elemento decisivo che condiziona il potere d’acquisto delle famiglie – ha dichiarato Maria Grazia Mammuccini, Presidente FederBio. In questo scenario critico, è quindi confortante l’incremento del 4,7% a valore registrato dalle vendite di prodotti bio nella Distribuzione Moderna e soprattutto che 24 milioni di famiglie, il 93% del totale, abbiano acquistato biologico”.
“L’Italia è un paese leader nella produzione e esportazione di prodotti organici nel mondo e vede costantemente crescere le superfici agricole coltivate a biologico, oggi il 18%, grazie ad agricoltori che rinunciano a pesticidi e fertilizzanti chimici a vantaggio dell’ambiente – ha infine segnalato Nicoletta Maffini, Presidente di Assobio”.