Dall’ultimo bollettino periodico CREAgritrend, l’aggiornamento periodico congiunturale del CREA, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, che fa capo al Ministero, estrapoliamo interessanti dati sulle abitudini alimentari dei consumatori italiani. È stata eseguita un’indagine nel gennaio 2023 dall’agenzia di ricerca Appinio con metodologia CAWI, per conoscere appunto le abitudini alimentari dei consumatori italiani e la loro propensione a considerare le interrelazioni con argomenti legati alla sostenibilità e all’aspetto salutistico dei cibi.
Il campione: 564 gli intervistati, uomini (48,8%) e donne (51,2%), tra i 18 e i 65 anni, situati in tutta la penisola, con un livello medio di reddito che comprende la fascia 15-30 mila euro annui (quasi metà del campione) e, per quanto riguarda l’istruzione, perlopiù con diploma di scuola secondaria (54%).
Risultati: ne è emerso che la maggior parte degli intervistati (70%) associa gli alimenti sostenibili al basso impatto ambientale, mentre il 45% al biologico. Inoltre associano gli alimenti sani principalmente agli alimenti freschi e/o non trasformati (63%) e a quelli biologici (51%) e con scarso contenuto di grassi. Il 77% non conosce o ha una scarsa conoscenza delle tecniche di miglioramento genetico, ma maggiore è il livello di istruzione, maggiore è la loro conoscenza. Tra gli scopi della modificazione genetica, gli italiani annoverano in prevalenza l’aumento della resistenza delle piante alle malattie e agli insetti (48%).
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