Il Parlamento Europeo ha approvato la relazione sulle TEA (Tecniche di Evoluzione Assistita) o NGT (in inglese), con 307 a favore, 263 contro e 41 astenuti. Un tema delicato, su cui il mondo agricolo nazionale è concorde.
Le nuove tecnologie di miglioramento genetico “non hanno nulla a che fare con i vecchi OGM – sottolinea la Coldiretti – poichè non implicano l’inserimento di Dna estraneo alla pianta e permettono di riprodurre in maniera precisa e mirata i risultati dei meccanismi alla base dell’evoluzione biologica naturale, per rispondere alla sfida dei cambiamenti climatici, della difesa della biodiversità e affrontare l’obiettivo della sovranità alimentare. Il via libera alla nuova genetica green NO OGM permetterà di selezionare nuove varietà vegetali, con maggiore sostenibilità ambientale, minor utilizzo di input chimici, ma anche resilienza e adattamento dei cambiamenti climatici, nel rispetto della biodiversità e della distintività dell’agricoltura italiana ed europea”.
Confagricoltura, per parte sua “accoglie con soddisfazione il voto del Parlamento europeo a favore delle nuove tecniche genomiche. Resta ora pochissimo tempo a disposizione per definire l’orientamento generale del Consiglio e avviare il trilogo in vista dell’intesa finale. Ricordiamo che l’Italia si è già portata avanti autorizzando formalmente la sperimentazione in campo delle tecniche di evoluzione assistita”. Per la Confederazione il voto in plenaria riconosce l’importanza di fornire agli agricoltori gli strumenti necessari per garantire la capacità produttiva e conseguire gli obiettivi di sostenibilità.
“E’ stata anche una vittoria per la nostra associazione, da anni in campo a favore delle nuove biotecnologie non Ogm, che rappresentano un’alternativa all’uso dei fitofarmaci e sono lo strumento principale per costruire nel prossimo futuro un’agricoltura sempre più sostenibile”. Così ha commentato Cristiano Fini, presidente di Cia-Agricoltori Italiani, dopo il voto a Bruxelles sul dossier che permetterà l’ottenimento di colture resistenti alle fitopatie e agli effetti del climate change.
Per Assosementi, l’associazione che rappresenta le aziende sementiere italiane, il voto favorevole del Parlamento Europeo sulla Proposta di Regolamento sulle TEA, è una decisione che abbraccia l’innovazione e la sostenibilità.
Dal mondo del vino si esprime Albino Armani, il Presidente dell’importante Consorzio delle Venezie, ovvero del Pinot grigio, sottolinea che “le sfide imposte dal cambiamento climatico in atto e dagli orientamenti della politica europea impongono un cambiamento anche rispetto al ruolo della genetica e in quest’ottica il via libera del Parlamento europeo rappresenta un passo avanti importante verso un modello più sostenibile e in grado di tutelare la capacità produttiva delle imprese vitivinicole”.
Anche per Clara Fossato “si tratta di un importante passo avanti per il nostro settore”. La portavoce di Cibo per la Mente, il coordinamento di 15 associazioni della filiera agroalimentare italiana per l’innovazione in agricoltura (Aisa, Federchimica Agrofarma, API, Assalzoo, Assica, Assitol, Federchimica Assobiotec, Federchimica Assofertilizzanti, Assosementi, Compag, CIA-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri, UNAItalia, Uniceb), ritiene che “ora gli agricoltori italiani ed europei possono guardare con fiducia al futuro, con la speranza di poter presto contare su preziosi strumenti innovativi per superare le sfide climatiche e fitosanitarie”.
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