Nuova vita a DOP e IGP. Dopo un lungo iter legislativo, avviato a fine 2020, il Parlamento Europeo ha approvato il testo della Riforma europea delle Indicazioni Geografiche (IG), che equivale a un nuovo impulso per le produzioni certificate che ora potranno contare su una legislazione mirata al rafforzamento dei Consorzi di tutela, con l’obiettivo di far crescere ancora di più il valore delle IG.
Vediamo in sintesi le novità. Anzitutto lo stop alla registrazione di menzioni tradizionali identiche o che richiamino nomi di Dop e Igp. Sarà obbligatorio indicare il nome del produttore sull’etichetta di una Denominazione di Origine Protetta (Dop) o di una Indicazione Geografica Protetta (Igp), al fine di garantire la massima trasparenza ai consumatori. Ci sarà maggiore tutela dei prodotti a indicazione d’origine anche come ingredienti in prodotti trasformati, soprattutto sul web.
Il nuovo Regolamento riconosce e valorizza poi le pratiche sostenibili, che comprendono aspetti ambientali, economici e sociali, inclusi il benessere animale. E conferisce maggiore autonomia ai gruppi di produttori, consentendo di istituire un sistema volontario per potenziare la loro posizione all’interno della filiera.
Inoltre tante nuove opportunità per quanto riguarda i Consorzi stessi, come la promozione del turismo enogastronomico e l’estensione da 3 a 6 anni per i piani di regolazione dell’offerta, che consolidano una ulteriore crescita della Dop Economy e dei territori che riguardano il settore. Più forza al ruolo dei Consorzi di tutela quindi, e maggiore protezione – soprattutto per quanto riguarda l’on-line grazie all’ex-officio sui domini Internet che bloccherà in automatico i contenuti illeciti -, delle IG e procedure semplificate, oltre agli impegni di sostenibilità.
E poi, segnala Cesare Baldrighi, Presidente di Origin Italia (l’associazione che raggruppa i Consorzi DOP e IGP), “tra gli aspetti che accogliamo con maggior favore, è che per la prima volta le Indicazioni Geografiche sono riconosciute come un diritto che può essere invocato per risolvere le controversie relative ai nomi di dominio, tutela estesa alle DOP e IGP destinate ai Paesi extra-UE; ciò rappresenta uno strumento concreto per agevolare l’export delle nostre eccellenze”.
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