Un quarto della biodiversità del nostro pianeta è contenuto nel suolo e se il suolo naturale continua a essere consumato o si degrada, rischiamo di mettere a repentaglio questo patrimonio inestimabile oltre che la nostra stessa esistenza e quella di ogni essere vivente. Una risorsa, il suolo, tanto preziosa quanto limitata e irriproducibile, che purtroppo è oggi sempre più minacciata da aggressivi progetti di espansione urbana e infrastrutturale.
Sono queste le prime considerazioni su cui prende avvio l’alleanza tra i livelli regionali di Italia Nostra, Legambiente e WWF per la tutela del suolo, che hanno deciso di fare fronte comune per contrastare una situazione che in Veneto – come certifica annualmente il rapporto dell’Istituto Superiore per le Protezione dell’Ambiente (ISPRA) – appare in peggioramento continuo, sia per quantità di suolo consumato e sottratto alla natura, sia per il degrado del paesaggio e dell’ambiente dovuto alla distruzione dell’habitat e dei servizi ecosistemici connessi.
Le tre realtà ambientaliste sono fermamente convinte che sia indispensabile coinvolgere associazioni, cittadini e istituzioni pubbliche e private nella discussione sul nuovo “testo unico in materia di gestione del territorio e tutela del paesaggio”, che per diventare determinante nel perseguire il controllo del consumo di suolo dovrà superare le consuete e numerose retoriche compiendo un radicale e concreto cambio di passo, a partire dall’adozione di un sistema di calcolo uniformato alle indicazioni europee, per arrivare alla cancellazione di ogni deroga prevista passando dalla definizione di politiche attive e finanziamenti che permettano non solo di arrestare il consumo di suolo, ma anche di raggiungere gli obiettivi di ripristino di almeno il 30% degli ecosistemi degradati, nonché la conservazione e protezione di almeno il 20% delle aree terrestri e marittime entro il 2030, come indicato nella Legge sul Ripristino della Natura, in fase di ratifica finale al Parlamento Europeo.
Questo appello – concludono Italia Nostra, Legambiente e WWF -, si rivolge a tutta la società civile – in particolare a quella organizzata in associazioni, gruppi o comitati territoriali impegnati sul tema ed è aperto alla sottoscrizione di chiunque riconosca indispensabile l’attivazione di una più attenta discussione in materia di gestione del territorio.
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