L’ecocidio è un illecito nei confronti di ecosistemi marini e terrestri, alla loro flora e fauna e l’impatto causato.
La paternità di questo termine va al biologo americano Arthur Galston, il quale lo utilizzò nel 1970 per descrivere i danni causati dal cosiddetto “agente arancio”, un defoliante che l’esercito USA usò sulle foreste tropicali durante la guerra del Vietnam. Nel 1973 Richard Falk, docente di Diritto internazionale, lo contestualizzò per la prima volta a livello legale, definendo ecocidio “la distruzione consapevolmente perpetrata di un ambiente naturale“.
La nuova direttiva UE è stata approvata con 499 voti favorevoli, 100 contrari e 23 astensioni. Sono previsti crimini quali il commercio illegale di legname, l’esaurimento delle risorse idriche e le gravi violazioni della legislazione in materia di sostanze chimiche, la gestione illecita dei rifiuti pericolosi e dei materiali radioattivi, il commercio illegale di specie selvatiche e la contaminazione delle acque.
I tempi
Dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale dell’UE, gli Stati membri avranno due anni di tempo per recepire le norme nel loro diritto nazionale.
Da sapere
Contestualmente alla definizione del reato, è stato anche chiesto che l’ecocidio venga aggiunto ai crimini di cui si occupa la Corte penale internazionale dell’Aja, insieme ai crimini di guerra, ai crimini contro l’umanità e ai genocidi.
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