In Italia si stapperanno per le feste circa 95 milioni di bottiglie per un controvalore al consumo di poco meno di un miliardo di euro. Nella sola notte che saluta la fine dell’anno bisestile, si stima che salteranno 69-71 milioni di tappi a fungo! Nei mercati esteri, oramai quasi 140!, per fine anno, si prevede una crescita confermata delle bolle tricolori, soprattutto Igt e di marca, con circa 250 milioni di bottiglie stappate in 35 gg pari a più di 1,7 miliardi di euro di export.
“Attenzione, risparmio, diversità” e “le bolle salvano consumi e export”… Queste le parole chiave per identificare l’andamento del mercato delle bollicine tricolori alla vigilia del picco storico di consumo nazionale e mondiale, ovvero le feste di Natale e Capodanno, secondo il consueto report Ovse e CevesUni.
La produzione nazionale di “sparkling wine” è in crescita di circa il 9% rispetto al 2023, soprattutto con marchi aziendali e IGT, sfiorando il miliardo di bottiglie fra tutti i tipi. Fatturati delle case spumantistiche in crescita nel 2024, viceversa cali per le aziende vitivinicole di vini tranquilli in media 4-5% con punte anche del 15%, accentuando una diversità fra produttori all’interno degli stessi territori e regioni.
Per tutto il vino italiano si stima un fatturato anno alla produzione vicino ai 14 miliardi di euro, e un nuovo record export prossimo agli 8 miliardi di euro.
Per i vini spumanti italiani si accentuano le differenze di consumo fra mercato nazionale, mercato interno europeo e mercati esteri. Il divario maggiore si riscontra sui prezzi e nei canali di consumo fra etichette di prima fascia e premium, fra consumatori di paesi maturi e produttori e paesi emergenti e nuovi mercati.
Il consumo nazionale di bollicine si presenta stazionario, spinto dal Prosecco, ma molto altalenante, con un ritorno forte alla “stagionalizzazione e localizzazione” dei consumi e crescita del giro d’affari al consumo soprattutto nel canale horeca, principalmente per i marchi e territori più noti e bolle docg e doc, mentre calo dei numeri e atti d’acquisto nella distribuzione organizzata. Stazionari i volumi, ma calo del fatturato nella Grande Distribuzione, a dimostrazione di una crescita delle bolle di prima fascia. Conferma di volumi e valori nel canale cash and carry e discount.
E-commerce: dopo il boom risulta in fase stazionaria con diverse etichette-tipologie in calo acquisti. Anche le bolle “green” nelle diverse versioni e tipologie non fanno presa, molto meno dell’appeal che riscuotono i vini tranquilli. Il 2024 si conferma “no-wine” per “Generazione Z” (occorre trovare formule nuove, proporle e comunicarle bene!!)
Le bolle tricolori rappresentano oramai il 30% dell’export totale nazionale. All’estero volumi e valori in crescita sul 2023 ma con enormi differenze e sorprese fra i vari paesi, mercati e canali. Il fatturato delle case spumantistiche si stima in crescita del 7/9% di media. Si stima un +14% in valore al consumo, poco meno del +7% in volumi, con il mondo Prosecco (tutte le etichette) verso un +10%. Perdono terreno, anche del 7 o 14% in volumi, paesi come Cina, Regno Unito, Giappone, Germania, Svizzera, Corea del sud, mentre crescono in numero bottiglie consumate Usa, Canada, Australia, Francia e… Russia… Nei diversi mercati i valori unitari sono in forte crescita sia per etichette di prima fascia che premium.
A parte brand storici (Asti), il consumo di bolle italiane (Asti e Prosecco, Franciacorta e Trento) avviene principalmente fuori casa, anche se il Prosecco cresce nei consumi domestici. Ovse e CevesUni registrano una domanda non ancora soddisfatta, anche per la tipologia bolle, di vini no-alcol, ma da definire meglio come bevande spiritose a base di uva. Per fine anno si presume una conferma e crescita (circa 250 milioni di bottiglie pari a più di 1,7 miliardi di euro di export), soprattutto le bolle Igt.
CONSUMI PER FINE ANNO 2024 E INIZIO 2025.
In Italia, per fine anno 2024 inizio 2025, Ceves-Uni, centro analisi mercati e consumi e osservatorio economico, registra la conferma dei dati del 2023, una crescita dei consumi nel comparto horeca, crescita della spesa degli italiani e del fatturato imprese distribuzione. Scaffali sempre più ricchi di etichette e tipologie (soprattutto Prosecco), carrello meno pieno, stazionarie le bottiglie di primo prezzo, in crescita i volumi delle etichette premium di Franciacorta, Trento, Alta Langa, Valdobbiadene e di conseguenza crescita maggiore del giro d’affari sul mercato. Stiamo registrando già in questi giorni (12-15 dicembre), però anche, le prime vendite promozionali di confezioni miste bolle-panettone.
Quindi il trend di fine anno sembra avere un ritmo simile a quello del 2023, volumi misurati ma più valore.