Il mondo agricolo è allibito e indignato per quanto sta emergendo relativamente alle rivelazioni pubblicate dal quotidiano olandese The Telegraph, dalle quali risulterebbe che la UE avrebbe “utilizzato denaro da un fondo per sussidi climatici e ambientali da miliardi di euro” per finanziare attività di lobby al fine di indirizzare le politiche green in cima all’agenda europea. Bruxelles avrebbe “pagato segretamente gruppi ambientalisti per promuovere i piani verdi dell’ex commissario Frans Timmermans”.
“Sta emergendo un quadro sconcertante: si sarebbe pilotato il dibattito pubblico per imporre forzatamente politiche ambientaliste” dichiara il presidente della CIA-Agricoltori Cristiano Fini. La Commissione chiarisca subito le notizie emerse in queste ultime ore. Secondo Cia, questo rappresenterebbe anche un grave colpo alla trasparenza dei processi democratici comunitari. Finanziare lobby abusando di risorse pubbliche e fare pressing sui parlamentari non è compito della Commissione. “Per fare delle politiche green abbiamo sempre detto che occorrono strumenti e risorse per agevolare gli agricoltori nella transizione -conclude Fini-. Sarebbe inquietante avere la conferma che dei fondi multimilionari siano stati, invece, utilizzati per sostenere le riforme di Timmermans, al solo scopo di pilotare il dibattito pubblico contro il mondo agricolo”.
“Pretendiamo trasparenza e chiediamo che la Commissione europea faccia chiarezza sul caso Timmermans. Per anni sono stati criminalizzati i produttori agricoli e i coltivatori diretti di tutta Europa come il male assoluto, ergendo alcune delle associazioni ambientaliste più importanti a giudici di un tribunale della storia che pretendeva di condannarli, in particolare quelli italiani. L’inchiesta del quotidiano olandese De Telegraaf non ci sorprende, ha svelato ciò che avevamo denunciato con fermezza già anni fa sollevando ripetutamente dubbi su presunti conflitti di interesse. Per anni è stata demonizzata la figura dell’agricoltore e del coltivatore diretto che invece ancora adesso, in un momento storico segnato dagli effetti devastanti del cambiamento climatico, restano i veri custodi del territorio, dell’ambiente e del patrimonio agroalimentare.”
Così in una nota il Segretario generale di Coldiretti Vincenzo Gesmundo e il presidente Ettore Prandini. “A noi della Coldiretti – concludono – ci hanno tacciato di essere antieuropeisti e oscurantisti, siamo solo alla disperata e responsabile ricerca della verità intesa come il dover disvelare ciò che di torbido si agita nelle pieghe della comunità europea”.
Share: